venerdì 4 settembre 2009

Trattare con la morte

Faccio sempre fatica a trovare il confine tra il mio (probabile) cinismo ed il mio rinnego del buonismo che fa tanto persona per bene. Nello specifico, tutti i Tg (per quel che vale ormai il loro potenziale informativo) si sono riempiti di titoli per la ragazza morta di overdose al rave party da qualche parte in Italia (non mi interessa dove), scattano indagini, perizie, autopsie, polemiche. Ma per piacere. Se uno va ad un rave party e ci muore di overdose, beh, cazzi suoi. Se penso che i soldi delle mie tasse (non ancora mie in verità) vanno sprecati in indagini di un individuo morto d'overdose ad un rave party, la cosa mi fa girare altamente i coglioni. Perchè uno che va ad un evento del genere e respira droghe come fosse aria primaverile, lo sa cosa sta facendo. A prescindere da quanti anni porta. Un po' come le faccie scure dei politicanti di governo che rilasciano dichiarazioni di condoglianze e lutto per i militari morti nelle missioni di pace fatte coi fucili. Andare in guerra è morire, lo sa chi ci va tanto quanto chi ce li manda. L'optional è tornare a casa vivi ed integri, non morirci. Perchè se si volesse una guerra senza implicazione di morti si combatterebbe con bacini e coriandoli. Uno va in guerra e muore, è normale, non vedo cosa c'è d'avere il volto scuro, specie quando sei tu ad avercelo spedito. Odio tutto il buonismo ed il falso rispetto rivolto ai cadaveri in queste situazione. Generalmente uno che muore è sempre una persona fantastica, brava e tutto il resto, nessuno ha il coraggio di dire "questo è morto perchè ha fatto una stronzata e sapeva benissimo quello che faceva". Beh, io ce l'ho. Ad ugual modo se devo pensare che le mie tasse e le risorse a sanità e sicurezza devono essere utilizzate per mobilitare un contingente da guerra civile ogni domenica per evitare che i tifosi di due squadre di calcio rivali si scannino tra loro, anche questo mi fa girare i coglioni. Sarebbe una soluzione più interessante chiudere le porte dello stadio, dall'esterno, e riaprirle un paio di giorni dopo. Ch i non è morto per la sua stupidità o per quella dei suoi colleghi, può tornarsene a casa. O ancora, dovrei forse intristirmi perchè qualche frustato di mezza età in una nottata più agitata delle altre si avventa su una ragazza che crede che un francobollo sia un vestito e la stupra? Se una va in giro vestita come in foto, a parer mio, sa bene cosa sta facendo ed a che tipo di reazioni che vuole provocare. Ne deve saper quindi accettare le conseguenze. Sarebbe come infilare un braccio in bocca ad un coccodrillo e poi avercene perchè questo ce lo stacca con un morso e ci fa colazione. Stessa cosa per i morti incornati dai tori mentre si fanno inseguire nelle note manifestazioni spagnole. Se uno è così idiota da stuzzicare un toro solo per il divertimento di farsi inseguire allora forse è solo un bene se il suo corpo viene dilaniato da un paio di corna. Stessa cosa per le stragi del sabato sera. Massimo rispetto per chi viene tirato sotto ma chi beve come come una Formula 1 e poi si mette alla guida senza essere in grado di distinguere tra la strada ed il mondo degli elefanti rosa, allora è giusto che il suo corpo si spalmi su una parete ad un centinaio di chilometri orari. Ancora, chi ti entra in casa o in negozio per rubare. Ultimamente il trend italiano è condannare quelli che tirano fuori un fucile e freddano i rapinatori. Io personalmente sono contrario. Se un furbone pensa di poter rubare cose così, senza incorrere in alcuna sanzione se non un buffetto sulla spalla da parte della legge italiana, allora forse la possibilità di esser trasformati in una groviera potrebbe essere un buon deterrente. Chi fa una rapina sa che va incontro alla possibilità di trovarsi il cervello schizzato su un muro, inutile girarci intorno. Come chiunque altro nelle azioni sopra citate, chi fa certe cose sa bene quali sono le possibili implicazioni e se decide di entrare effettivamente in azione allora significa che ha deciso che vale la pena di rischiare di incorrere nelle conseguenze. Io ho sempre subito le conseguenze delle mie azioni (fin troppo), non vedo perchè chi è tanto idiota da fare certe cose non dovrebbe.

2 commenti:

boga ha detto...

"La morte nobilita l'uomo"...mi sembra di averlo letto nei racconti di Padre Brown, comunque è vero. Anche il più stronzo dei stronzi diventa un santo una volta morto.ponus

Unknown ha detto...

daccordissimo con tutto il discorso eccetto per quanto riguarda la tizia vestita di francobolli: non e' che indossare un francobollo sia sinonimo di "prendere pure e' gratis" ma piu' di "sconti alla cassa al primo fortunato".

Daccordo se la persona invece si lamenta perche' le danno della/la trattano come una puttana; l'abito aime' fa il monaco.