giovedì 10 settembre 2009

Donne du-du-du

Urrà, finalmente il G8 delle donne sulle condizioni di quest'ultima nella società odierna! Effettivamente ne sentivo proprio il bisogno. Non potevo proprio più attendere, la Carfagna avrà proprio tanto da consigliare alle altre rappresentanti dell'evento. Ad esempio su come si ottiene un buon posto di lavoro. Ci serviva proprio un bell'incontro basato su femminismo, pizzi e dieta del melone e poi alle 10:15 tutti in bagno insieme a sistemare il rossetto. Presto, ragazze, sincronizzate il ciclo, ci rivediamo qui tra quindici minuti. E poi sarà tutto un trionfo d'interventi, femminismo, donne stuprate da malvagi extracomunitari e discussioni circal la dieta del melone, guarda, è una cazzata, molto meglio quella dell'arancio. Ci saranno anche momenti informali dove sorseggiando il proprio Martini sarà possibile deridere la prestazione a letto dell'ultimo partner e ridere degli aneddoti di "lo sai come ho ottenuto io questo lavoro?". Speciale. Un covo di vipere ad orologieria che credono che il contrario di femminismo sia maschilismo. Oh, donne combattenti delle decadi passate, che lanciavate reggiseni ovunque e simulavate con le mani la forma della vostra vagina, che cosa hanno portato le vostre lotte? Sì, potete votare e potete mettere i pantaloni, potete entrare nell'esercito e, ma sì, perdio, potete anche uscire dalla cucina senza chiederlo. Oggi mi sento buono. Perchè, quando non c'è freno a certi movimenti (i poliziotti si facevano dei problemi a manganellare una manifestante donna. Non è difficile tranquilli, si fa come con tutte le altre: alzi in alto il manganello e poi lo fai cadere in basso il più velocemente possibile cercando una traiettoria che entri in collisione con la sua scatola cranica) si passa oltre. Ora le donne possono andare vestiti di francobolli. Ora le donne possono accusare un uomo di stupro e subito sono vittime di un orco, prima di accertare le affermazioni. Ora le donne possono assumere incarichi istituzionali se sanno usare sapientemente la lingua. Non per parlare, dico. Il femminismo voleva le donne al successo ma oggi non c'è una singola donna che riesca a parlare di donne senza fare del sessismo. Le donne sono più brave negli incarichi amministrativi e bla bla bla, ma per piacere. In quasi tutte le donne di successo esiste un denominatore comune che non coincide con la capacità. Prendiamo il mondo della musica e consideriamo solo donne oggettivamente prive di alcun talento (o comunque in una parte infinitesima e trasurabile rispetto alla parte commerciale e non proporzionabile al successo avuto). Vedete un denominatore comune? Io sì, e non è l'ugola.

4 commenti:

Joseph YK ha detto...

Sante parole.

Susanna ha detto...

Mi è piaciuto il tuo intervento fino in fondo... Alla fine un po' meno.
Se è vero che l'immagine della donna sta complessivamente degenerando, se è vero che anche il ruolo della puttana si è lentamente evoluto nel tempo, se è vero che la nostra società è una delle più discriminanti nei confronti delle donne - perché ahimè sono le donne stesse a discriminarsi e stereotiparsi -; non si può per questo affermare, come comun denominatore, che le donne siano, in generale, incapaci.

Il femminismo, a tutt'oggi, non esiste; e la Carfagna, più che farmi ridere, mi suscita crisi epilettiche ogni volta che la vedo.
Viviamo in una società maschilista, sì. E la cosa tragica è che le donne lo accettano senza problemi, adeguandocisi.

Susanna ha detto...

Ti lascio, così tanto per gradire, un illuminante spunto di riflessione al riguardo.

http://www.unita.it/news/88370/donne_e_uomini_pensanti_per_rompere_il_muro_del_silenzio

Un saluto

Injo ha detto...

Grazie per il link, è piuttosto interessante.