lunedì 31 ottobre 2011

Generatore casuale

Generatore casuale di dichiarazioni di Pier Luigi Bersani.

Pier Luigi Bersani: deve dimettersi.

(premi F5 per aggiornare)

domenica 30 ottobre 2011

Precocità


Mi sento sinceramente inferiore alle nuove generazioni.

giovedì 13 ottobre 2011

Guardando avanti

Quando l'umanità era organizzato in tribù, l'essere umano iniziò subito a differenziare i propri compiti. Ognuno faceva quello che riusciva a fare meglio, quelli grossi e forti andavano a caccia, quelli astuti inventavano la ruota, le donne pulivano la caverna e cose così. Siccome erano ancora involuti dal punto di vista scientifico, le tribù avevano bisogno di un modo per spiegare i fenomeni della natura, il futuro e gli eventi come i fulmini, il fuoco e i lunedì mattina. Chi aveva il compito di dare queste spiegazioni era troppo debole per cacciare, troppo poco astuti per inventare la ruota e troppo poco donne per dare il necessario sfogo sessuale a chi cacciava e inventava la ruota. Erano sciamani. Inventavano storie per spiegare tramite dei, magia e forze naturali ciò che non riuscivano a spiegare. Gli altri membri della tribù non potevano non sapere che erano storie inventate, ma erano contenti così. Poi l'umanità si è evoluta e ci si è resi conto che inventarsi storielle non era un metodo granchè scientifico per scegliere le proprie azioni in vista di un futuro migliore. Si passò agli oracoli che prevedevano il futuro dalle viscere degli animali o dal volo degli uccelli. Ma l'essere umano da animale altamente intelligente ed evoluto quale è sa ammettere i propri errori e col passare del tempo gli oracoli andarono scomparendo lasciando il posto alla scienza astrologica. Solo successivamente ci si rese conto che il tramonto ad ovest di Venere probabilmente non ha granchè effetto sulle sorti della prossima battaglia così come le fasi di Mercurio non hanno sorti sui raccolti del prossimo anno. Insomma gli astrologi ci andavano a caso ed erano abbastanza fortunati da prenderci ogni tanto. Però l'uomo qui ci delude e non riesce a disfarsi di queste credenze astrologiche che continuano a vivere fino ad oggi condizionando le scelte politiche di tutto il mondo. Solo che oggi si chiamano agenzie di rating ed economisti.

domenica 2 ottobre 2011

Il mio intervento

Professore: Allora, cosa potete notare in questa funzione?
Silenzio.
Professore: Nessuno nota niente?
Silenzio.
Professore: Avanti, non dovete avere paura di dire sciocchezze. Siete qui per imparare.
Injo: È una funzione lineare?
Professore: MA COME FA AD ESSERE LINEARE?

sabato 1 ottobre 2011

Ah, già

Il blog.

Poca tv, poco internet, poca gente rendono il mio odio arido.

Ma sarà presto primavera.

sabato 26 marzo 2011

Ricci e poveri

Io adoro Antonio Ricci. No, sul serio. È in grado di mascherare il suo totale appoggio a Berlusconi come satira pungente. È in grado di fare inchieste infamanti su conduttori e trasmissioni rivali, roba da far impallidire Feltri. È in grado di usare il trucco del cagnolino puccioso in trasmissione per intenerire i telespettatori. Ma soprattutto è in grado di essere ipocrita con una coerenza straordinaria. Ora si è lanciato con questa campagna per la difesa della dignità delle donne ed è ovvio che l'ha fatto per due motivi. Uno, fa tanto politicamente impegnato al giorno d'oggi, tempo in cui nessuno capisce che maschilismo e femminismo sono la stessa cosa. Due, qualcuno ha criticato l'utilizzo delle veline e lui, punto sul vivo, come un cane picchiato passa al contrattacco cieco e feroce. A Striscia la Notizia si è pura abbassato a scrivere testi da far leggere alle veline dicendo loro di far finta d'averlo scritto in prima persona. Che buon'uomo. Le veline non fanno niente di male. Ballano. Mica hanno come obiettivo di andare (mezze) nude su una rivista. No, non si può. Ricci è riuscito addirittura ad attaccare la Lagerbäck di Che tempo che fa perchè si limita ad introdurre gli ospiti e dare comunicazioni. Magari si è dimenticato che alle veline è assolutamente proibito parlare (tranne quando devono fingere di leggere i loro testi, cioè una volta all'anno), possono solo elargire sorrisi più falsi di quelli di Berlusconi. Che è tutto dire. Ah già, possono anche ballare. Nelle loro biografie (oh, Cristo, hanno due anni in meno di me, quanto cazzo sto invecchiando) si legge che studiano danza da non so quanti anni. Soldi buttati. A guardare Le Iene, vanno più a tempo Luca e Paolo delle Veline. E dubito che loro abbiano studiato danza.

Comunque, non posso sapere cosa faranno in futuro le due veline attuali ma, credendo nel pensiero scientifico, posso provare a fare una statistica sulle veline degli ultimi dieci anni. Ho cercato del materiale ed effettivamente anche loro sembrano contro l'uso del corpo della donna come oggetto. Possiamo vederle mentre tengono conferenze sull'argomento.


Queste sono Veridiana Mallmann, Melissa Satta, Thais Souza Wiggers, Vera Atyushkina, Elena Barolo, Giorgia Palmas, Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia. In ordine sparso perchè ho preso i nomi dal sito di Striscia la Notizia, ho cercato le immagini e le ho salvate senza mettere i nomi giusti quindi non so più chi è chi. Ma nel complesso sono loro. Che poi, a pensarci bene, Ricci ha a che fare anche con altre grandissime trasmissioni culturali italiane tipo Paperissima (ovvero come riciclare i video dell'83 per farci una trasmissione oggi) e Cultura moderna. Essendo Ricci sempre Ricci, la sua coerenza l'ha portato a scegliere, ad esempio, le vallette di quest'ultima trasmissione sempre difendendo la dignità del genere femminile. Qui mentre mostrano il loro curriculum.
Eccetera.

domenica 6 marzo 2011

Demo

Si prenda un gioco di ruolo. Uno qualsiasi. Ogni gioco di ruolo è caratterizzato da statistiche che interagiscono in modo complesso tra loro e con gli eventi del mondo di gioco. Quando ci sono più di cinque statistiche generalmente mi perdo e non riesco ad ottimizzare la mia partita. Troppe implicazioni da valutare contemporaneamente. Cinque statistiche. Ora prendiamo la vita. Questa ha miliardi di statistiche perdipiù dinamiche, mutevoli, difficili da prevedere. In Italia ci sono sessanta milioni di persone che interagiscono ogni giorno, ogni momento. Miliardi di collegamenti ed implicazioni da gestire. Milioni di azioni contemporanee che comportano miliardi di conseguenze inanellate tra loro in un gigantesco albero che cresce in tempo continuo in conseguenze ulteriori e ulteriori e ulteriori. Io mi perdo con un giocatore e cinque statistiche. L'Italia è un MMORPG con sessanta milioni di giocatori ed una miriade di statistiche. Io faccio fatica ad ottimizzare la mia partita. Non so mai se scegliere la spada magica o il martello. Il martello fa più danni, sì, ma la spada magica fa danni addizionali da ghiaccio. E c'è una piccola probabilità che rallenti l'avversario. D'altra parte il martello funziona bene contro i non-morti. Come scegliere, come? In Italia le scelte da fare sono innumerevoli, l'economia, l'istruzione, la giustizia, i rapporti con l'interno e l'esterno, la mafia, la crisi, la cassa integrazione, il vincitore di Sanremo. Eppure, dopo una storia millenaria, l'essere umano pensa che tutte queste scelte e decisioni possano essere messe nelle mani di un singolo uomo, meglio se un bavoso settantenne. È questa la democrazia.

sabato 5 marzo 2011

Il porco delle donne

Con tutto questo zoccolame si parla tanto di dignità della donna. Niente di nuovo. Orde di donne invadono le piazze, protestano, reclamano, si indignano. Posso capire il loro sdegno, ma fino ad un certo punto. Una donna che si fa il culo per ottenere qualcosa si incazza se un'altra donna ottiene la stessa cosa facendosi fare nel culo. Posso capirlo. Ma non capisco lo sdegno improvviso, le manifestazioni di piazza. È sempre stato così, ci sono una miriade di donne pronte a giocarsi una determinata carta per avere accesso ad una via più rapida per il loro obiettivo (che generalmente sono soldi). Quante sono le partecipanti, ogni anno, ai concorsi di Miss Italia, Miss Mondo, Miss Universo? Le partecipanti alle selezioni di Veline? Tutte quelle donne in piazza dov'erano fino ad oggi? Si son svegliate di soprassalto con la notizia che al nostro benamato premier piace andare in buca dopo un bonifico e tutte si indignano. Ma tutte quelle che si svendono quotidianamente non le hanno viste? Indignate per le pubblicità dove per vendere un divano mostrano un culo, per vendere un'automobile mostrano una tetta. Quelle donne non le ha costrette nessuno eh. Non è che hanno puntato loro una pistola alla tempia costringendole a farsi fotografare in bikini mentre si limonano il cofano di una nuova utilitaria. No, l'ha fatto in piena coscienza ed è stata pagata profumatamente. Anzi, saranno arrivate a decine per farlo. Basta vedere Belen, mito delle folle. Non è bella, non sa cantare, non sa recitare, non sa nemmeno parlare ma ci ha costruito una carriera sul far vedere due tette e farsi pagare. Basta prendere una qualsiasi pubblicità della Tim (il regista credo sia lo stesso dei film di Rocco Siffredi). L'offerta di carne è ampia ed il mercato è sempre pieno di merce fresca.

Donna: Vuole fotografarmi nuda in cambio di soldi?
Injo: Sì.
Donna: Ma come si permette, lei svilisce il corpo delle donne.

Non ci si può indignare se, con tutte ste ragazze pronte a far proposte, ci siano uomini che accettano di buon grado il baratto. La manifestazione delle donne sull'argomento va più che bene ordunque. Ma non dev'essere una manifestazione contro l'uomo-porco che approfitta della donna il cui corpo è ridotto a merce di scambio. No, la manifestazione va fatta contro le donne - le altre donne. Ma è molto più facile incolpare l'uomo di maschilismo. Il maschilismo è il male e il femminismo è il bene. Meglio incolpare chi ha il cazzo.

Tizio: Ma sei uno sporco razzista!
Injo: Sì, ma non contro i negri. Io odio i bianchi.
Tizio: Allora va bene.

venerdì 4 marzo 2011

Questa torta non è una bugia

Gli italiani non sono così. Questa è una delle frasi che ho sentito ripetere più spesso per prendere le distanze da quello che Berlusconi ha (si presume abbia) fatto. Gli italiani non sono così. Ora: non è la maggioranza degli italiani ad aver votato Berlusconi come Presidente del Consiglio (lo sappiamo come funziona la democrazia, conta la maggioranza dei votanti che generalmente è una parte minuta della totalità) ma c'è comunque un discreto numero di persone che l'ha fatto. Di più c'è un fanboyismo diffuso tra i suoi elettori, un'adorazione totale ed incondizionata. Questa gente lo appoggia, lo sostiene, lo approva. Come si fa, ordunque, a dire che gli italiani non sono così? Cioè, mi spiego. Berlusconi non è che lancia tranelli e sotterfugi, non si nasconde dietro una maschera, lui è esplicitamente così, lo è sempre stato. Non è il sindaco di New York che fa della lotta alla prostituzione il suo cavallo di battaglia e poi lo trovano che va a troie. No, lui è sincero. Non è che hai ordinato una sacher e ti sei trovato una torta di merda. No. Se voti Berlusconi sai esattamente com'è. Ordini una torta di merda e ti portano una torta di merda. Tu la mordi, la assaggi, la degusti. Sì, è merda. Te la mangi. Tutta. Lecchi il piatto. E ne ordini un'altra. Votare Berlusconi è così, sai che è gli interessano solo cinque cose e lo accetti. Nell'ordine: la figa, i soldi, di nuovo la figa, il potere ed i trattamenti estetici. Fine. La via più breve per ottenere figa ed ancora figa (primo e terzo punto) è acquistarla con tanto denaro (secondo punto). Far soldi in fretta è facile se si aggira la legge. Ma aggirare la legge è estremamente facile solo se si è nella posizione di modificare la legge quindi serve il potere (punto quattro). Infine per non sfigurare con le ragazze acquistate servono i trattamenti estetici (ultimo punto). Anche se settanta e passa anni sono settanta e passa anni per quante ristrutturazioni si possano fare. Ed anche se, con quello che paga quelle ragazze, quelle se lo farebbero anche senza capelli, basso, con le rughe e col pene molle. Uno che vota una persona del genere a capo di un Paese e, peggio, che lo vota sapendo com'è vuol dire che, a sua volta, ha quei soli cinque interessi. Non può essere altrimenti. Non ordini una torta di merda se non ti piace mangiare la merda. Sai da prima qual'è l'ingrediente principale di una torta di merda (la merda) quindi non la ordini se non ti piace. E se ti piace una tale leccornia, sei pronto ad ordinarla ancora. E ancora. E ancora. In un ciclo infinito. Tanto di merda non se ne mangia mai abbastanza. E mangiare merda non può che generare merda.

mercoledì 23 febbraio 2011

Migliorie

Mesopotamia. Un bel po' di tempo fa. Un sumero raccoglie verdure nel campo. Non esistendo gli extracomunitari che fanno i lavori che ormai nessuno vuole più fare ed essendoci ancora le mezze stagioni il sumero fa una fatica boia. Inventa la ruota e costruisce un carretto. Fa meno fatica. È contento. La tecnologia aiuta il sumero a far meno fatica per fare un lavoro. Il carretto non ha i freni, è pesante da spingere e non scarica le canzoni da iTunes ma fa il suo lavoro. Ha raggiunto il suo scopo.

Mondo. Oggi. La tecnologia ha perso di vista l'obiettivo. L'idea di base è: "un oggetto è stato inventato dopo → è più tecnologicamente avanzato → è meglio". Ad esempio l'ebook è venuto dopo del libro ed ha addirittura bisogno di corrente elettrica per funzionare: alta tecnologia, è sicuramente meglio. Questo escludendo il fatto che un libro di carta può, tanto per dirne una, caricare qualsiasi pagina in tempo zero. O che, se fai un viaggio lungo, il libro di carta sicuramente non termina la batteria. O che non si cancella se lo passi vicino ad una calamita. Ma tutte queste argomentazioni sono inutili contro l'evidenza: l'ebook è nato dopo quindi deve essere migliore. All'università hanno cambiato il sistema di verbalizzazione, ora è tutto digitalizzato. Ottimo, meno carta, meno sprechi, Brunetta ed Al Gore saranno contenti. Prima per la verbalizzazione dovevi stampare un adesivo con tutti i tuoi dati, lo incollavi sul verbale, firma e fine. Ora il docente mette i dati col computer e la verbalizzazione viene fatta in automatico. Più comodo. Finchè non vi sono elementi diversi dal naturale andamento delle cose. Un sistema del genere è rigido e non ammette variazioni di alcun tipo, nemmeno cambi di data. Ogni volta che dev'essere fatto qualcosa di diverso dalla normale verbalizzazione è necessario telefonare a quattro persone e lavorarci sopra tutti assieme per aggirare la rigidità del sistema. Col vecchio metodo qualsiasi verbalizzazione avveniva in giornata. Col nuovo metodo, per eventi straordinari, ci vogliono tre giorni. Meraviglie tecnologiche. Il computer è venuto dopo il foglio di carta quindi dev'essere meglio. Probabilmente il prossimo passo saranno verbali degli esami che permettono di scaricare le canzoni da iTunes. Anzi, iTunes 2 che verrà dopo e sarà indubbiamente meglio.

giovedì 3 febbraio 2011

Per salvarsi il B

Si cura il Parkinson e diventa dipendente dal sesso gay e dal gioco d'azzardo: un uomo di Nantes, in Francia, 51 anni e padre di due figli, ha fatto causa alla casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline perché ritiene che le sue medicine l'abbiano trasformato in un maniaco.
Avvocato Ghedini, si può giocare questa per il suo cliente. No, faccia pure, non mi ringrazi.

giovedì 13 gennaio 2011

Collisione #3

Si torna a viaggiare, si torna ad incontrare. Stazione di Bologna, sera. Binari ausiliari, isolati. Luogo di ritrovo di barboni e tossici (mi dai un euro per il biglietto?). Dietro la porta a vetri sembra uno di loro, trasandato e un po' gobbo. Sulla cinquantina. Porcaputtana, proprio dietro la porta a vetri. Mi vede, si sposta. Bene. Questo mi eviterà le scomode conseguenze del sbattergli in faccia la porta per passare. Entro facendo finta di prestare attensione alla valigia per non farla sbattere contro la porta. Per non guardarlo. Per non interagire. Lui mi si avvicina ed interagisce. La valigia sbatte contro la porta. Ma non vuole l'euro, si accontenta di meno.

Uomo: Scusa, c'hai una sigaretta?
Injo: No, non fumo.
Uomo: E invece ti farebbe bene, t'asciugherebbe.
Injo: I tumori fanno quest'effetto.