venerdì 19 giugno 2009

Tutti i numeri della democrazia III

Costruiamo un modello: 1 milione di voti distributi tra due fazioni, maggioranza ed opposizione, aventi ricevuto rispettivamente il 48% ed il 42% (con un 10% di dispersione di voti a partiti che non hanno superato lo sbarramento).
Allora, innanzitutto adattiamo le percentuali cercando di capire quali percentuali di seggi ottengono le due fazioni. Dobbiamo quindi trovare due percentuali la cui somma sia il 100% ed il sui rapporto sia lo stesso che hanno 48 e 42. Notiamo quindi che le due percentuali hanno un rapporto di 8/7, quindi cercare le percentuali di seggi significa trovare la soluzione a:
Allora, andando a calcolare, otteniamo che l'opposizione ottiene circa il 47% dei seggi mentre la maggioranca circa il 53%. In questa configurazione, se supponiamo di avere un Parlamento da 100 componenti, ogni parlamentare avrà lo stesso peso di ogni altro nella votazione totale in quanto ogni parlamentare (1% del Parlamento) rappresenta virtualmente il voto di 10.000 suoi elettori (1% della popolazione totale). Subentra qui però il premio di maggioranza, introdotto per garantire una maggior governabilità anche con sottili maggioranze. Allora i seggi vengono redistribuiti in 53+Δ alla maggioranza e 47-Δ all'opposizione. A questo punto si ha quindi la singolarità che voglio mettere in evidenza: la maggioranza ha ottenuto 530.000 voti ed ha 53+Δ rappresentati al Parlamento, quindi significa che ogni parlamentare rappresenta 530.000/(53+Δ) cittadini. Se supponiamo ad esempio un premio di maggioranza Δ=7, abbiamo che ogni parlamentare della maggioranza rappresenta circa 8333 elettori mentre, parallelamente, ognuno di quelli dell'opposizione rappresenta 11.750 elettori ovvero non tutti i parlamentari hanno uguale peso ed uguale potere di rappresentanza, divario che si ingigantisce se il premio di maggioranza Δ cresce (in questo caso è stato considerato pari al 7% dei seggi parlamentari disponibili). Il valore assoluto rimane immutato, infatti la perdita di valore dei singoli elementi della maggioranza viene colmata dal maggior numero (e viceversa per l'opposizione) ma questo significa che il mancato intervento o il mancato voto di un parlamentare dell'opposizione toglie voce a più cittadini di quanto non faccia quello di un parlamentare della maggioranza che invece, essendo in maggioranza, dovrebbero essere la voce dominante. Altrza interpretazione è che, se si considera un'elezione diretta di 10.000 elettori per un parlamentare, ci sarebbero parlamentari eletti che non vengono portati in Parlamento (per l'opposizione) e parlamentari non eletti che vengono portati in Parlamento (per la maggioranza). Altra prova che il sistema democratico traballa.

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