mercoledì 3 giugno 2009

Evoluzione della moneta

In principio, l'uomo viveva nelle grotte. Si stava tutti assieme, le donne si prendevano cura dei figli e spazzavano la caverna mentre gli uomini uscivano a caccia di mammuth con clave e sassi. Tutto era in condivisione all'interno della caverna finchè la tribù iniziò ad evolversi. Nasce l'allevamento e l'agricoltura e gli uomini iniziano a fre lavori faticosi. Le tribù vanno espandendosi creando città e via dicendo, storia che tutti conosciamo. Venne il momento poi in cui i lavori divennero troppo da fare tutti caoticamente quindi ognuno iniziò a fare il proprio: ciò che creava lo usava oppure lo scambiava con altre persone per avere ciò che gli serviva. Semplice. Razionale. Lineare. Ma nuvole nere erano all'orizzonte: la nascita del denaro era imminente. Non sappiamo di preciso per quale motivo fu creato ma probabilmente è andata così:

Sgrunt: Voglio una tua mucca.
Brub: Tu cosa mi dai.
Sgrunt: Io coltivo mele. Vuoi una mela?
Brub: Ne voglio cento, per la mucca.
Sgrunt: Cento? Sei matto? Saranno più di trenta!
Brub: Le voglio.
Sgrunt: Non le ho.
Brub: Allora niente.
Sgrunt: Facciamo così: intanto prendi questo sasso. Quando le avrò ti darò cento mele e tu mi darai indietro il sasso.
Brub: Va bene. Mi fido.

Ovviamente il sistema dovette attraversare qualche momento (secolo) per perfezionarsi.

Trof: Ciao. Sono qui per darti il mio grano.
Brub: Sì: dieci spighe per ogni sasso.
Trof: Già, per tre sassi che ti avevo dato fanno trenta spighe.
Brub: Ma come, io ho dieci sassi!
Trof: Quelli non te li ho dati io!
Brub: Come no: sono sassi.
Trof: Devi avere certamente ragione, ecco il tuo grano.
Brub: Bene, ecco i tuoi sassi.
Trof: Ci vediamo.
Brub: Ah, senti...
Trof: Sì?
Brub: Se vedi Sgrunt digli che lo sto aspettando.
Trof: Sgrunt è morto sei anni fa.

Dopo qualche tempo, circa un paio di secoli, di totale anarchia nel sistema si pensò di sostituire i sassi con qualcosa di migliore. Nacquero le primo monete, cerchietti di metallo con su impresso qualche simbolo. In questo modo era più difficile raccoglierne da terra per far figurare valori diversi. Inoltre i cerchietti erano di metallo, quindi il valore del metallo rappresentava proprio il valore del prodotto da scambiare, quindi se uno non tornava a prendersele perdeva il valore delle monete stesse. Le cose iniziarono a complicarsi, le monete passavano di mano in mano come un pagherò che non veniva mai pagato, ma scambiato e le monete se ne andavano in giro per tutto il paese. Presto ci si rese condo che avere quelle monete era importante, non tanto per il loro valore ma quanto per ciò che rappresentavano: erano il biglietto per comprare ciò che serviva, era quindi indispensabile averne tanti. Ma tanti. Nacquero le banche.

Hugh: Dammi tutte le tue monete, io le terrò per te. Se ti servono te le ridò, ma intanto le tengo io.
Brub: Perchè dovrei, allora?
Hugh: Uhm... facciamo così: ogni cento monete che mi dai, io te ne do indietro cento più una per ogni settimana che me li lasci.

Errore. Grave. Il denaro viene versato alla banca, questo lo usa come fosse suo e quando il propietario lo rivuole ci aggiunge gli interessi. Quindi, schematicamente, un uomo produce un valore di cento monete, le porta in banca, e dopo una settimana ritira il suo denaro: il valore è ora di cento monete più una. Quella moneta supplementare è uscita dal nulla come valore simbolico e non corrisponde ad alcun valore reale. Quindi se la produzione totale della città in una settimana è di un milione di monete, dopo sette giorni potrebbero esserci, ad esempio, diecimila monete che non corrispondono a niente: è nata l'inflazione. Ciò che prima veniva venduto ad una moneta, ora viene venduto a due, visto che ci sono monete in più nel circolo. Queste entrano nuovamente in banca e generano altre monete dopo un'altra settimana e lo stesso oggetto passa a quattro monete di valore. Dopo qualche anno, il valore reale delle monete non corrisponde più neanche lontanamente al valore reale dell'oggetto acquistabile con tali monete facendo nascere il sistema monetario come noi lo conosciamo ai nostri tempi. Non sono più i prodotti, il lavoro ed i servizi a creare ricchezza, ma è la stessa ricchezza ad autogenerarsi, gonfiandosi sempre più.

Injo: Vorrei comprare questa automobile.
George: Perfetto: sono 25 mila euro.
Injo: Accettate i contanti?
George: Certo.
Injo: Allora ecco a lei: è un pacco da 500 fogli A4. Dovrebbe bastare.

Essendosi persa la corrispondenza rigida e biunivoca valore del prodotto/valore della moneta l'uomo è stato quindi costretto non più a creare ricchezza e prodotti per poterli scambiare con chi ne ha di diversi ma ad accumulare il maggior numero possibile di monete in modo da poter comprare tutto ciò che gli serve. Possibilmente lavorando il meno possibile, ad esempio facendosi aiutare da Gerry Scotti. Col seguitare di quest'ideologia il denaro si è quindi trasfomato da simbolo di pagherò a merce di scambio vera e propria e, successivamente, da mezzo dello scambio è diventato il fine ultimo del sistema economico, del lavoro e della vita. Succede questo a lasciar andare il sistema a se stesso, si perdono gli obiettivi ed il fine diventa il mezzo mentre il mezzo diventa il fine. In questo mondo dei contrari siamo tutti attaccati a frammenti di nichel e pezzi di carta ma non ci fermiamo a riflettere sulla precarietà del sistema. Pensate ad un'inondazione: chi produce barche può salvarsi, chi ha i soldi per comprarle no. Pensate all'invasione degli zombie, chi ha un fucile potrà ucciderli, chi ha i soldi per comprarlo no. Pensate alla guerra, chi produce viveri sopravvive, chi può comprarli no. Alla fine non abbiamo per le mani che pezzi di materiali poveri con su un numero che simboleggia che noi abbiamo lavorato accumulando un certo numero di crediti cedibili in cambio di beni e servizi. Ma non è detto che questi crediti cedibili qualcuno davvero li voglia. Se un giorno tutti gli agricoltori decidessero di non accettare più questi foglietti colorati (gli agricoltori sono abbastanza indipendenti, nelle loro fattorie), beh, l'intero sistema commerciale degli alimentari crollerebbe a picco più velocemente del Titanic. Meditare è importante.

(Scenario di guerra, fumo e polvere in lontananza, nazisti zombie che mangiano i bambini e velociraptor a motore che stuprano le nostre donne)
Bill Gates: La prego, mi dia qualcosa da mangiare.
Contatino: E tu cosa mi dai?
Bill Gates: Ho venti dollari.
Contadino: Mpfh.
Bill Gates: Ecco, tenga, è tutto quello che ho dietro, sono ventimila dollari.
Contadino: Cosa vorresti?
Bill Gates: Un po' di frutta, la prego!
Contadino: Allora no.
Bill Gates: Azioni, vuole delle azioni? Guardi, migliaia di azioni!
Contadino: Sono di carta soffice?
Bill Gates: Ma che importa, con queste lei avrebbe il possesso di...
Contadino: Sono soffici?
Bill Gates: Mah, è carta sottile...
Contadino: Va bene. Portala alla latrina laggiù e poi torna qui che ti offro qualche mela.

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