martedì 16 giugno 2009

Io, i miei figli, li farei educare da Berlusconi

Ogni tanto mi ci vuole un po' per masticare un fatto e solo dopo qualche settimana posso defecarne una riflessione (una splendida figura metaforica, devo annotarmela da qualche parte). Torniamo quindi indietro a quando Franceschini se n'è uscito con "ma voi, i vostri figli, li fareste educare da Berlusconi?". Beh, io sì. Perchè nel mondo del domani conterà più il potere della morale e il denaro degli ideali, perchè nel mondo del domani se vorrai sopravvivere dovrai essere un furbetto di quelli che scavalcano le file, non uno di quei fessi con tutti i meriti faticosamente sudati che stanno in fila ordinatamente, ad attendere. Credo che Berlusconi sia la persona peggiore al quale far educare (dal punto di vista morale) un bambino, in un mondo decente. Cosa che questo mondo non è, cosa che fa dell'arrivismo e dell'immoralità del nostro premier arma vincente per lui ed evidentemente per un bambino che verrebbe da lui educato. E poi, si sa, ci sarebbe sempre la possibilità che te lo vedi arrivare alla festa di compleanno di tuo figlio con qualche regalo, che fa sempre piacere. Ricordiamo ora le fantastiche reazioni del mondo a questa dichiarazione.

I figli del Cavaliere (ma Cavaliere di cosa che non arriva neanche alle palle, del cavallo) si sono subito risentiti. Forse non hanno notato che sono da anni direttori marionetta delle aziende di papà (Mondadori e Mediaset), vengono strapagati solo per mettere la faccia alle azioni che fa il padre ed hanno il coraggio di risentirsi. Fare i mantenuti coi soldi del padre (presi chissà dove) fa parte di quella morale di dubbia purezza di cui si parla. E loro si risentono. Boh.

I cagnolini Bonaiuti, Bondi, Alfano e una marea di giornalisti hanno iniziato a costruire un castello di storie ed opinioni secondo cui Franceschini insulta i figli ed insulta Berlusconi come padre, cosa che non è (e anche se fosse, non avrebbe sicuramente torto). Talvolta mi chiedo se sono davvero così scemi da non capire o se sono davvero così scemi da pensare che i cittadini sono tutti altrettanto scemi. In un caso o nell'altro certe reazioni potevano venire solo da una certa categoria: scemi.

Franceschini subito si è fiondato ai microfoni, il giorno successivo, a chiarire, spiegare, giustificare. Per quanto ogni tanto sembra avere l'estro del combattente arriva sempre il momento in cui piega le orecchie, mette la coda tra le gambe e se ne va a chiedere scusa sottovoce. Ma perchè? Reagisci, cazzo! Già non vi ascolta più nessuno, voi del PD, se ti metti a fare il galoppino di Silvio poi la gente preferisce votare quelli veri e voi restate a bocca asciutta. Conferma tutto e rincara la dose. I miei figli non glieli farei educare e Berlusconi sembra lo gnomo del Signore degli Anelli senza barba. E gli puzzano i piedi, toh. Devi capire che il dialogo serve in rapporti politici normali, il dialogo diventa aspro in territori politici aspri ma non serve a nulla contro una belva che ha come unico fine l'autodeificazione (soprattutto la parte della ficazione). Il dialogo non funziona. Peccato, ma se ne prende altro e si contrattacca con un'opposizione dura e tagliente. Perchè per avere dialogo ci devono sempre e comunque essere due parti che, nelle loro divergenze, hanno comunque un obiettivo comune (che dovrebbe essere il bene del paese, nel caso di lotta politica). Evidentemente non è questo il caso. Non si può sempre sperare nel dialogo, purtroppo.

Zombie: Gaaah.
Franceschini: Noi siamo aperti al dialogo.
Zombie: GAAAH!
Franceschini: No, non dovete dire così. Possiamo aprire un tavolo per discuterne?
Zombie: (Morso sul collo).
Franceschini: Ma che...
Zombie: Gaaah.
Franceschini: Gaaah.

Ma la reazione senza dubbio più spassosa è stata una ed una soltanto, proveniente da quello che è forse il più grande comico italiano di oggi e di ieri:

Berlusconi: Franceschini non può dire le cose e poi smentirle il giorno successivo.

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