mercoledì 17 giugno 2009

Tutti i numeri della democrazia II

Vorrei tornare sull'argomento della democrazia rappresentativa prendendo in esame i dati delle ultime elezioni europee (anche se non sono di interesse nazionale ma europeo, vabbè, l'idea generale permane immutata). Attualmente siamo in Italia circa 60 milioni di anime di cui circa 50 milioni con diritto di voto. Presi i dati del Ministero dell'Interno, l'affluenza per le europee è stata del 65% per un totale di 32.747.722 voti. Di questi, 2.101.957 sono il totale di schede bianche, voti nulli, contestati o mangiati in fretta e furia dagli esponenti di fazioni politiche opposte. Siamo quindi fin qui a 30.645.765: praticamente solo una persona su due ha dato reale contributo a queste elezioni, ovvero c'è un 50% di popolazione che preferisce delegare ad altri la decisione. Andiamo più nello specifico: la vittoria (intesa come assegnazione di maggior numero di seggi) è andata al PDL con un 30,26% dei voti (pari a 10.807.327 persone). Quindi per vincere tale elezione, dopo la dispersione dei voti eccetera, basta raggiungere l'esiguo consenso del 17%. Ma non solo: supponendo che la gente non sia scema (che è già un grande "se") e considerando quindi che l'idea espressa per le europee coincida con quella che vorrebbero nel paese, abbiamo che il governo (PDL più la Lega) raggiunge un totale di 13.934.242 consensi, ovvero l'attuale nostro governo italiano soddisfa il 23,22% della cittadinanza, ovvero meno di una persona su quattro. E le altre parti politiche, ovviamente, percentuali ancora minori. Questo sarebbe il governo del popolo? La democrazia è morta, si devono trovare metodi alternativi.

PS: Alle elezioni europee la Lega Nord ha ottenuto 39.451 (0,6%) voti nella circoscrizione meridionale e 9.282 (0.4%) voti nella circoscrizione insulare. Significa questo che ci sono circa 50 mila terroni (nel senso affettuoso del termine) che non hanno la più pallida idea di cosa stanno votando. O di come si fa a votare.

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