martedì 12 febbraio 2008

Piselli s.p.a.

E' un po' di tempo che quando cala la sera mi cresce la depressione. La sento che mi mangia il cervello, scava come una forma tumorale ma non mantiene la sua promessa di morte. Divento poetico. E triste. E gentile. Tutto ciò non va bene. Mi sorprendo a ciondolare con la bocca aperta davanti al monitor del computer guardando lo sfondo del desktop. Cerco di tirarmi su leggendo qualcosa o facendomi la canonica capatina in bagno. Niente. Cerco di ascoltare musica ma finisco sempre su canzoni deprimenti. Cerco di avviare qualcosa di veloce che possa distrarmi ma il player si blocca, non c'è via d'uscita. Mi sento strano, c'è qualcosa che non va come dovrebbe. Neanche isolarmi nel buio sul letto funziona. Mi sento come la principessa sul pisello, scontenta ma incapace di trovare quello che la disturba. Beh, voglio proprio sapere di chi è questo pisello e spero che se lo venga a riprendere. Nel frattempo ne approfitto per non studiare per gli esami che dovrò sostenere nel prossimi giorni e ne approfitto per non fare niente che possa avere la benchè minima utilità. Se qualcuno istituisce il premio sul metodo più efficace di bruciare giornate intere sarò ben felice di mostrare il mio pisello. Magari lo brevetto. Lo distribuisco in confezioni colorate e ognuno potrà comprare il pisello che preferisce, da quello per sentirsi depressi a quello per sentirsi inutili. Ci sono piselli e piselli, in effetti.

Si, devo brevettarlo. Insieme alla confutazione dell'esistenza di Dio.

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