venerdì 15 febbraio 2008

M'illumino di meno

L'Italia dipende quasi interamente dai paesi esteri per il fabbisogno energetico. Praticamente è come mandare un astronauta nello spazio e fargli pagare l'ossigeno: ne ha bisogno e lo pagherà a qualsiasi prezzo. Pensate se un giorno Sarkozy litiga con la sua cara mogliettina e per fare uno sgarbo all'Italia alza i prezzi alle stelle. Saremmo fregati. Poi ci sono gli ambientalisti che si infervorano contro l'energia nucleare. Ma alla fine della giornata anche loro accendono la luce per non sbattere le ginocchia contro gli angoli della casa. Costruire nuove centrali e renderle operative richiede spese e tempi impensabili quindi, come risolvere il problema? Semplice, si sfrutta un altro problema e si risolvono entrambi. Avete presente il sovraffollamento delle carceri? Quello che tutti pensavano fosse un'idea geniale risolvere semplicemente facendo uscire alcuni condannati in modo randomizzato? Ecco. Prendiamo tutti gli ergastolani e quelli condannati per reati gravi e li facciamo salire sulla cyclette, una per uno, a pedalare per 12 ore invece di poltrire in cella. Infatti per loro quella è una vacanza; vitto e alloggio gratis, un giardino, palestra, biblioteca, un paradiso. Se dovessi navigare in cattive acque, un giorno, credo che commetterei un crimine tipo lo spaccio di droga. Mi farei una telefonata anonima ai miei danni e mi farei beccare, chessò, con sei chili di roba. Tanto per essere sicuro di beccare l'ergastolo. Sarebbe troppo facile poltrire. Invece no, tutti i condannati vanno in cyclette a generare energia per l'Italia. Sarà poca ma è sempre qualcosa. Finalmente potrei tenere acceso il led del televisore senza sentirmi in colpa. Inoltre, vedrai che quando i condannati termineranno di scontare la pena ci penseranno un bel po' di volte prima di rischiare di tornare dentro un'altra volta. Per gli ergastolani, beh, possa Dio avere pietà della loro anima. Sempre che esista. Dio, non l'anima.

PS: Mentre scrivevo questo messaggio è andata via la luce e l'ho dovuto ricominciare da capo.

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