giovedì 7 febbraio 2008

I medici lo sconsigliano

Oggi sono andato a dare l'esame scritto di Geometria. Partendo dal presupposto che mai l'avrei passato sono andato prendendola con estrema filosofia. Sono arrivato e mi sono seduto in seconda fila senza salutare nessuno e senza guardare nessuno. Ho appoggiato la fronte sul banco ed ho atteso la consegna dei compiti. Come da previsione, gli esercizi non sapevo farli. Sapevo esattamente ciò che era da fare ma non avevo gli strumenti tecnici per farlo. Ho buttato giù qualche appunto senza sforzarmi troppo, ho sparato qua e la qualche teorema e via. Ho lasciato qualche indicazione generale per la risoluzione dei problemi più ostici del tipo "ora basta trovare il piano perpendicolare passante per il punto A e il gioco è fatto". Tanto per dimostrare che non è vero che non so proprio niente. Dopo tre ore di compito ho consegnato e sono scappato via dal dipartimento. Sono andato ad infilarmi in libreria dove faceva un caldo tropicale in confronto all'ambiente esterno. Ho espulso qualcosa come un boccale di secrezioni sudoripare. Mi sono aggirato per una mezz'oretta nei vari reparti, guardavo disinteressatamente qualche libro. Ne ho approfittato per cercare L'Edda ma ovviamente non l'ho trovato. Quindi ho deciso di aiutare i poveri commessi spostando le Bibbie al reparto fantasy. Dopo circa mezz'ora che trafficavo con i libri ho notato che un paio di commessi avevano iniziato a seguirmi guardandomi male. Era ora di andare. Sono tornato in appartamento ed ero solo. E non c'era cibo. Ho raccattato una scatoletta di tonno dal fondo della dispensa e me la sono svuotata in gola direttamente. Poi qualche biscotto al cioccolato ha concluso il pranzo. Pennichella finale sul divanetto del salotto. Mi sono risvegliato in tempo per prendere il treno. Me ne sono tornato a casa e scopro di essermi beccato il mal di gola. Nominando il nome di Dio invano, ma non troppo, decido che ci vuole qualcosa di fresco. Una coca da un litro e mezzo fa al caso mio. Me la scolo senza ritegno e mi viene una panza piena di gas. Ora è meglio che vada a stendermi.

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