sabato 17 ottobre 2009

Strategia anti approfondimento

Guardando i programmi d'approfondimento politico (Ballarò, Annozero, L'Infedele, e basta credo) si nota una trategia comune. Generalmente vengono messi da un lato i rappresentanti filogovernativi e dall'altra gli oppositori. Bene, così immediatamente si capisce da che parte sta quello che parla. Ma guardando queste trasmissioni si vede che tutti gli invitati berlusconiani, a prescindere da quale lato dello studio occupano, hanno sempre e solo una strategia tanto riconoscibile da essere probabilmente studiata a tavolino. La strategia consiste nell'interrompere l'oppositore che parla con argomentazioni inerenti al suo discorso, se ne esistono. Se non ne esistono, si fa qualche analogia del tipo "sì, ma allora voi...", se esistono. Se non esistono si parla di qualcos'altro, qualsiasi argomento è buono, basta sovrastare la voce di chi parla per spingere la regia a cambiare inquadratura. È tremendo. Oltre a questo gli insegnano a sghignazzare insieme, fare faccine serie, scuotere la testa in aria afflitta. E poi, quando tutte le argomentazioni finiscono, l'argomentazione più abusata della storia, la preferita da Lupi e Castelli (e già da questo ricaviamo informazioni interessanti). L'affermazione suona circa così: "Noi siamo il governo, allora cos'è, la maggioranza degli italiani è scema?". Mai una volta che uno abbia il coraggio di rispondere con la verità: "Sì".

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