mercoledì 30 gennaio 2008

All your base are belong to U.S.

Come sarebbe il mondo se la Germania nazista avesse vinto la guerra? Come adesso ma con meno ebrei. Se andiamo a spulciare i film che parlano di futuro di mezzo secolo fa vediamo che sono principalmente di due tipi, quelli che parlano dello spazio e quelli che ipotizzano un futuro controllato da un despota. Distopia, si chiama. Beh, il nostro stato despota sono gli Stati Uniti. La forza industriale più grande del mondo che si rifiuta di firmare il Protocollo di Kyoto. Lo stato che se ne fotte di cosa dice l'ONU e va a dare la caccia alle armi di distruzioni di massa di Saddam. Le armi non le hanno trovate ma era un peccato aver fatto un viaggio a vuoto quindi ne hanno approfittato per esportare un po' di democrazia. Hanno inventato un dispenser automatico che regala dolci pillole di democrazia ad una cadenza di 700 pillole al minuto per una gittata di 200 metri. MP5, lo chiamano. Essere il presidente degli USA quindi è la carica più influente per quanto riguarda l'equilibrio mondiale, politico ed economico. Ora pensate se Hillary Clinton riesce a farsi eleggere, il primo presidente americano donna. Un individuo che ogni 28 giorni viene invaso da una tempesta ormonale da far sragionare. Finchè capita alle mie insegnanti le mando a fanculo tra i denti ma se capita al presidente degli USA ci scappa la terza guerra mondiale. Ora basta altrimenti mi danno del sessista. Torniamo a parlare dello stato despota che se ne frega di tutti e di tutto e fa quello che gli pare.

USA: Ora invadiamo l'Egitto, vogliamo le piramidi.
ONU: No, fermi, non potete!
USA: Provate a fermarci. Magari c'è un po' di democrazia anche per voi, dopo.

L'unico modo è evitare che ci sia una nazione nettamente prevalente sulle altre. Se togliessimo di mezzo gli USA credo che la situazione sia più equilibrata. Escludiamo il Vaticano, parliamo di situazione politica ed economica non di favole. Ora, quale carta possiamo giocarci contro di loro? Beh, gli USA sono un'isola. Un'isola enorme ma comunque un'isola. E il petrolio ce l'abbiamo noi. E' inutile che strizzate quella spugnetta di Alaska, il grosso sta qua dai sultani. Via con un bell'embargo allora. E che vengano pure a bombardare, dopo due o tre viaggi transoceanici voglio vedere con quale carburante faranno volare i loro aerei. Le soluzioni che si presentano sono quindi le seguenti:

Soluzione "Ehy, parliamone!": Gli USA riconoscono che hanno sbagliato e trattano.

Soluzione "Non mi arrenderò mai!": Gli USA si chiudono nel loro piccolo mondo. La nazione è allo sfascio, il popolo chiede la resa. Il presidente dichiara "mai, dovranno passare sul mio cadavere". Il popolo massacra il presidente e chiede la resa tramite un video su YouTube.

Soluzione "Vi trascinerò in fondo con me!": Gli USA sparano testate nucleari su tutto il globo. Scattano le controffensive contro di loro. Muoiono tutti. Fine della razza umana.

Soluzione "Chi è l'isola, adesso?": Gli USA sviluppano sistemi ad energie alternative. Sfruttano le nuove tecnologie per costruire un potente esercito e conquistano il mondo. Il problema dell'ecologia è risolto e non necessitiamo più del Protocollo di Kyoto.

Soluzione "Ci arrendiamo. Davvero.": Gli USA si arrendono e in segno di resa donano al mondo un grande cavallo di legno.

Come vedete dalle prospettive, il gioco vale la candela.

Scienziato: Il continente americano non è un'isola! Si dice isola un territorio nel quale il clima è influenzato dal mare per tutta la sua estensione, cosa che non accade in America!
Injo: Mica vuoi una raffica di democrazia pure tu?

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