giovedì 24 gennaio 2008

Il tempo

Stanotte ho avuto l'illuminazione. Mentre il mio corpo assorbiva i farmaci giacevo nel buio, in silenzio, in attesa che il sonno sopraggiungesse e mettesse fine ad un'altra giornata. Mentre ero li, al buio, ho avuto tempo di pensare a quel che sto facendo. Mi ammazzo e mi stresso per continuare i miei studi dell'università quando probabilmente a nulla tutto ciò servirà. Cioè. Una laurea in matematica dove mai potrà portarmi? A fare il fannullone stipendiato in una scuola? Sai che soddisfazione. Assorbirà cinque anni della mia vita per poter poi prendere un pezzo di carta e trovarmi nuovamente di fronte ad una incognita. Ho cercato delle soluzioni al problema ma di certo non sono di facile realizzazione.

Soluzione 1: All'indietro

Se almeno l'università non assorbisse la mia vita, la cosa sarebbe accettabile. Mi assorbe l'attenzione ed il pensiero anche quando non studio (ovvero la maggior parte del tempo). Se fosse come alle superiori dove bastava ascoltare in classe per poter galleggiare su una media decente tutto andrebbe meglio. Se fosse come alle superiori dove per recuperare un voto bastava tornare in modo volontario qualche giorno più tardi. Quindi voglio tornare indietro.

Professore: Ma tu non ti eri diplomato l'anno scorso?
Injo: Si, ma sono tornato.
Professore: Ma come!
Injo: Ero nostalgico del dolce far niente che mi avete profuso.

Soluzione 2: In avanti

Oppure vorrei che il supplizio fosse già concluso. Vorrei aver terminato tutto, rubare qualche soldo dalla borsetta di mia mamma e farmi un anno sabbatico, scappare in norvegia, stare per ore sulla roccia scoscesa a guardare le onde infrangersi sui fiordi, a sentire in vento del nord nei miei capelli, a godermi la pioggia. Morirei di polmonite, ma morirei felice. Poverino, si era appena laureato, direbbero familiari ed amici. Anzi, solo i familiari.

Injo: Sono venuto a prenotarmi per l'appello della tesi di laurea.
Professore: Ma lei è del primo anno!
Injo: Odio i preliminari.

Soluzione 3: Il tempo

Ho notato anche che è il tempo a non bastare mai. Mi sveglio alle 8, accendo il pc, mangio un muffin al sapor di cartone e già sono le 9. Mi metto ad imbalsamarmi al pc e sono le 10. Mi alzo per andare in bagno e sono le 11, è quasi ora di mangiare, è mezzogiorno. Mangio, è l'una. Alle tre ancora non ho concluso niente. Studio un po', sono le 17, arriva mio fratello che vuole giocare, sono le 18. Mi butto un po' alla tv, è quasi ora di cenare, arrivano le 20, la famiglia si riunisce, si mangia, 21. Mi alzo da tavola e, burp, mi butto sul divano, in un momento sono le 23. Non c'è niente di bello in tv, la notte, torno al pc, è scoccata la mezzanotte. Mi guardo intorno, noto di aver buttato una giornata. Vado a dormire e mi dico, domani farò di più. Devo studiare questo, leggere quel libro, vedere quel film. E nulla mai si conclude. Manca il tempo.

Injo: Voglio potermi muovere alla velocità della luce.
Dio: Per qual motivo?
Injo: Perchè così il tempo si dilaterà e potrò fare tutto quel che devo fare!
Dio: Non eri tu che all'esame di Fisica sostenevi che il tempo si contraeva?
Injo: (imprecazione)
Dio: Mi hai chiamato?
Injo: No niente.

Nessun commento: