giovedì 8 aprile 2010

Inaspettatamente aspettato

Mentre la mia mente vagava nel vuoto, ho afferrato un pensiero interessante. Mi sono reso conto di quanto sia aspettato l'inatteso e contrariamente di quanto sia inaspettato il prevedibile. Tutto il mio pensiero si snoda intorno ad una lettura di un bel po' di tempo fa (Guerre del Mondo Emerso di Licia Troisi nello specifico, che non so neanche di preciso la motivazione per la quale lo acquistai dato che odio profondamente i romanzi per ragazzi in ambientazioni fantasy partorite dalle menti di giovani scrittori cresciuti a pane e Dungeons & Dragons ed incapaci di fare il benchè minimo sforzo d'immaginazione per riuscire a capire che un mondo di fantasia non deve vivere obbligatoriamente sotto il rigido vincolo della divisione netta tra maghi, guerrieri e ladri). Sto libro è una specie di trilogia, anche se l'ho comprato in un volume unico, e nel primo libro, praticamente all'inizio, c'è il classico scambio tra il ragazzo e la ragazza. Il solito, dai: siamo cresciuti insieme, ti amo, non me ne ero mai accorto, scappa via perchè ti devo ammazzare, no non voglio ti amo, scappa ti ho detto, ok. Classica introduzione dei libri per ragazzi scritti da donne, insomma. In conclusione il ragazzo scappa e fine. Già attendo il ritorno del personaggio, dato che è stato ben costruito nel suo passato e nelle sue relazioni con altri personaggi, aspetto il colpo di scena prevedibile ma d'obbligo, che so, la ragazza protagonista in pericolo ed ecco che lui, da-dam, torna col cavallo bianco e i capelli al vento e la salva. Invece niente. Il personaggio scappa veramente e no nsi fa più vedere ne sentire per tutto il resto del libro. Il suo "amore più grande della sua stessa vita" se l'è lasciato alle spalle sapendolo in balia di una potente organizzazione criminale senza troppi problemi. Ciò mi ha spiazziato. Mi aspettavo il colpo di scena prevedibile in libri di questo genere e invece sono stato colto di sorpresa da ciò che dovrebbe essere normale e coerente in una storia. O che, almeno nella vita reale, lo sarebbe. Sono entrato in paranoia. Meglio la delusione di attendere l'inatteso e non vederlo arrivare o la delusione di non attendere l'atteso e vederlo arrivare?

2 commenti:

boga ha detto...

Mi sono perso alla terza riga.

Unknown ha detto...

E' una riflessione stupenda. Sì, è realistico però c'è da dire che "la vita è già abbastanza triste di per se"; ritrovare la cruda verità in un romanzo non è sempre quello che vorremmo, pur garantendo il colpo di scena, l'imprevedibile destino avverso.