venerdì 12 marzo 2010

La (solita) Sol Fa

Ho visto una di quelle trasmissioni idiote da pomeriggio di weekend. Si dicuteva del Festival di Sanremo (andranno avanti per inerzia per mesi e mesi) e del possibile (certo) plagio della canzone di Pupo, pari pari ad Over The Rainbow. Così Katia Ricciarelli, che in teoria dovrebbe essere una cantante e quindi dovrebbe capirci qualcosa di musica, se ne esce con la fantastica "ma sì, dai, le note sono sette!". Ora, capisco essere stupidi, non è colpa di nessuno se si stupidi, stupidi purtroppo ci si nasce ma ci si diventa anche e comunque quando sei stupido stupido rimani e non ci fai niente, non voglio dire questo, ma per fare un'affermazione del genere oltre a stupido, cosa che ci può stare ho già detto, uno deve anche essere ignorante, cosa ben più grave in quanto l'ignoranza si può cancellare semplicemente attivando la mente e guardandosi attorno quindi se uno è d'una ignoranza nera come lo spazio significa che è felice del suo non sapere. Bene. Le note sono sette. Questo mette in risalto un certo numero di caratteristiche della musica italiana. Innanzitutto sono tutte canzonette dal testo scialbo, ma questo non fa parte della discussione. Il problema è che sono tutte canzonette arraggiate in quattro e quattr'otto suonando i soliti giri di chitarra, i soliti accordi, i soliti arpeggi. I più brillanti trasformano tutto al pianoforte, ma la sostanza è quella. E quindi ok, le note sono sette, gli accordi sono un po' di più ma è ovvio che prima o poi si ripetono, soprattutto considerato che 'ste canzonette sono tutte suonate con lo stesso ritmo. Ecco, la Ricciarelli sguazza nella sua ignoranza credendo che le canzonette italiano siano tutto il panorama musicale. Si sbaglia. Potrei citare decine e decine di generi che anche ascoltandoli per anni non sentirebbero il bisogno di ripetere se stessi. Questo viene a causa di una cosa chiamata abilità compositiva, cosa che gli italiani non hanno e che la Ricciarelli addirittura ignora. Quindi è ignorante. Ma perchè accade ciò? Semplice. Esistono un certo numero di variabili. Le note sono sette (veramente le note sono dodici contanto tutti i semitoni di un'ottava, quindi il ragionamento è già sbagliato in partenza) ma le combinazioni tra queste, anche limitandosi solo a quelle che suonano bene insieme, sono enormemente di più. Senza contare i possibili ritmi. I tempi. Le pause. Le diverse ottave. Le melodie. Gli strumenti. Lo stile. Le sfumatore. Decine e decine di variabili che sono in grado di generare possibilità pressochè infinite, anzi, sicuramente infinite. Ma se siete tra gli sfortunati che considerano La Canzone del Sole un pezzo di vera musica e che quella sia abilità nel comporre musica, beh, allora sì, le note sono sette e buonanotte.

2 commenti:

Hugo88 ha detto...

ed in quel caso le note sono 3.. :D
ma poi scusa, che cosa pretendi? sei tu he guardi la tv, cosa ti aspettavi di trovarci?

Injo ha detto...

Mea culpa, ho sempre quella folle idea che chi parla ad un grande pubblico debba avere qualcosa in più degli altri da donar loro.