venerdì 20 novembre 2009

Collisione #2

Tutti in piedi come in un treno bestiame nazista. Lui si chiama Marco (l'ha detto lui) ha 34 anni (l'ha detto lui) e fa il carabiniere da qualche parte a Milano (l'ha detto ancora lui, sì, non sta zitto un cazzo di momento). Parla con due donne con fare circospetto ed ostenta sicurezza, si vede lontano un chilometro che è un carabiniere. Non so perchè, ma appena ho visto la sua faccia quadrata appoggiata sul corpo molliccio direttamente alle spalle, senza collo, ho detto "questo è un carabiniere, mi ci gioco le palle". Ed ho ancora le palle. Le due donne con cui parla sono, toh, com'è piccolo il mondo, proprio due ragazze che fanno le poliziotte (la concorrenza, le chiama lui col sorriso sornione). Lui inizia a dare e ricevere informazioni, fa qualche chiamata ("ah la conosci? pensa sta proprio qui di fronte a me!") e si diverte come non mai. Esordisce anche con la frase "di te avevo capito subito che eri una poliziotta, ma della tua amica non l'avrei mai detto" che, tradotto, significa "tu fai schifo e sembri un uomo ma la tua amica è una bella sgnacchera". Trionfanti le donne se ne scendono dal treno, gustandosi il silenzio. "Ci vediamo allora, ciao!". Seh, come no. Fatto sta che il tizio ha ancora venti minuti prima di scendere (scende a Rimini, anche questo l'ha detto lui) e quindi inizia a guardarsi intorno con gli occhi attenti scegliendo la sua prossima vittima. Si sofferma su di me, poi sul cieco di fianco a me, poi sulla vecchia a fianco al cieco e poi eccola, la ventenne col vestito striminzito sembra essere la sua scelta finale. C'è un piccolo problema però: è accompagnata da due amici. Allora lui si infila nella conversazione dei due "ah studiate? cosa? dove? da quanto?", inizia a dargli consigli da padre supportati da teorie da compagno del liceo, poi come un segugio volta la testa di scatto verso la ragazza: "e tu cosa fai?". Lei sorride, dice cosa fa, poi finge di guardare fuori dal finestrino per capire in che stazione siamo arrivati e se ne rimane lontano. È andata male. Continua quindi a parlare da uomo vissuto ai due universitari finchè, finalmente, per la gioia del convoglio intero, non scende. I due universitari si baloccano dei suoi consigli alle sue spalle, la ragazza scende non appena lo vede abbastanza lontano da essere sicura di non incrociarlo per sbaglio nel sottopassaggio. Questa probabilmente rientra fra le persone troppo loquaci che affollano i mezzi, di cui avevo già parlato. Mi pare.

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