giovedì 13 agosto 2009

Il mio agosto

Quando il mese d'agosto è il mese di massimo lavoro dell'anno e non sei un venditore di condizionatori, un bagnino o un vucumprà deve sorgerti il dubbio che la tua occupazione sia insana. E il dubbio m'è sorto effettivamente ma poi, chissenefrega, la cosa non mi pesa neanche più di tanto. Riempo il tempo. Alla fine sono riuscito a comprare una serie di libri tanto belli che rendono piacevole lo studio anche di aborti come l'analisi degli errori. Ricordo che alle medie non ce la facevo più di studiare e volevo uscirne il prima possibile (non per lavorare, il lavoro non è mai stato e non è tutt'ora tra le mie massime aspirazioni) per smetterla di dover studiare quell'accozzaglia di roba senza capo ne coda. È per questo che ho snobbato il liceo scientifico che fa tanto tendenza: la prospettiva di farmi altri cinque anni di scuola media non mi esaltava affatto. Basta con la promuscuità sessuale e basta con il nozionismo. Ho scelto una scuola tecnica per il semplice fatto che vedere un obiettivo ed un senso generale di continuità delle cose sapevo avrebbe aiutato il mio corpo a prevenire la precoce esplosione del mio encefalo. Alla fine dei cinque anni mi ero rotto i coglioni comunque, detto con un sottile francesismo. Quindi mi sono dato ad un corso di laurea di pura inutilità ma di massimo interesse dal mio punto di vista nella speranza che il mio interesse tardasse il più possibile a scemare. E così è stato fin'ora, speriamo solo che duri. Ho iniziato pure a studiare a casa, cosa che non facevo più da quando terminai di studiare i babilonesi alle elementari. Può essere considerato un passo avanti immagino.

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