giovedì 31 dicembre 2009

Alle strette col tempo

Volevo scrivere qualcosa di acido, cinico e contro sull'idiozia che imperversa circa i festeggiamenti atti a celebrare un semplice fenomeno di meccanica celeste, ma non ne ho avuto proprio il tempo, sono sommerso di studio. Fate conto che l'abbia scritto, tanto si sa come la penso.

venerdì 25 dicembre 2009

A Natale puoi

Vuoi festeggiare un compleanno ricevendo tu i regali invece del festeggiato? Voi festeggiare un compleanno senza dover fare gli auguri all'interessato? Vuoi festeggiare un compleanno senza invitare l'interessato alla festa? Bene, a Natale puoi.

giovedì 24 dicembre 2009

Memorie di una gelida notte d'inverno

Mi guardo nello specchio e non mi riconosco più. Profonde rughe solcano il mio viso, segno d'una vecchiaia che pare essere eterna. Com'era il mio volta da giovane? Non lo ricordo più. Nella penombra danzano le ombre sinistre animate dal fuoco del camino. È veramente freddo, stasera. Ho gettato dell'altra legna nel fuoco ed ho indossato il mio pigiama più pesante ma non arriva a me il tepore piacevole di una casa accogliente. Così scrivo, scrivo nella speranza di distrarmi. Scrivo per scaldarmi le mani. La neve scende ormai da giorni, spero solo di riuscire ad aprire la porta quando dovrò partire. Negli ultimi mesi sono rimasto in casa, a leggere le missive inviatemi dai miei bambini. Mi scrivono ogni anno, mi fanno gli auguri, mi dicono che sì, va tutto bene, prima di sparire delle grinfie dell'adolescenza e smettere di pensare a me, smettere di scrivermi. I primi tempi ne soffrivo, ormai non più. La sofferenza viene lenita dal tempo, il tempo che mi ha rigato le mani. Ma ci sono sempre alcuni dei miei bambini che mi scrivono, e questo mi fa stare bene. Bambini sempre nuovi che mi scrivono. Mi scrivono per chiedere. Tutti chiedono qualcosa da me, più o meno esplicitamente, ma almeno il loro scrivermi mi fa sapere che mi pensano, e allora io sto bene. Sono le loro voci mai sentite impresse sulla carta ad allontanare da me la solitudine decennare che soffro, la solitudine che è destino d'ogni vecchio, abbandonato in un ospizio, abbandonato alla sua casa da vedovo circondato da ricordi. Ecco, il ripensare ai miei bambini mi fa soffrire meno il freddo di questa notte, le mani mi si stanno scaldando scrivendo. Nel silenzio il vento sibila tra le assi della mia vecchia casa isolata sulle montagne gelate. Fuori nevica ancora, come non mai. Sarà una dura sofferenza, stasera, ma alla fine sarò soddisfatto. Come ogni volta. Come ogni anno. Ne sarò soddisfatto.

Babbo Natale

mercoledì 23 dicembre 2009

Buone nuove #14 - Ossimori

Berlusconi: "Sono quello che ha fatto di più contro la mafia". È arrivato perfino a renderne eroi alcuni.

Bonaiuti: "Berlusconi impegnato per distruggere la mafia". Dall'interno.

Dell'Utri sulle dichiarazioni di Spatuzza: "Se fosse vero sarei un mostro, dovrei mettermi corda a collo". No, dai, ci basta la prigione.

Berlusconi: "In Campania candidato esterno alla politica". Come quasi tutti i ministri, insomma.

Obama invia 30mila soldati in guerra prima di ritirare il Nobel per la pace. A questo punto potevano darlo a Berlusconi, almeno i nostri soldati sono in missione di pace.

Corona condannato: "La legge non è uguale per tutti, mi vergogno di essere italiano". Berlusconi: "Oh!".

Centro sinistra sconfitto, bocciata l'abrogazione della legge blocca processi. In Uruguay. Ecco cosa succede quando esportiamo la democrazia.

giovedì 17 dicembre 2009

Piovono mattoni

Spatuzza faceva dichiarazioni scomode su Silvio, c'era bisogno di distogliere l'attenzione. Inoltre l'unica opposizione, Di Pietro, aveva pronunciato parole dure che potevano preannunciare scontri violenti, parole che, dopo esser passate per l'ufficio stampa PdL, sono diventate di istigazione alla violenza. Cosa quindi di meglio di un attacco al premier per demolire l'opposizione, distogliere l'attenzione e contemporaneamente rafforzare l'amore dei fanboy per il proprio beniamino? Nessuno mi toglie dalla mente che la cosa è stata probabilmente costruita, ma dubito che Berlusconi ne fosse a conoscenza. Non so di che materiale fosse fatta la statuetta, ma sui denti fa male a prescindere. E poi il suo sguardo dopo l'attacco, il tipico sguardo di un'ottantenne che non riesce a capire cosa sta succedendo, terrorizzato, sotto choc. No, lui non è un così bravo attore. Se fosse stato preparato da lui avrebbe sorriso innalzando le braccia al cielo ed avrebbe annientato l'aggressore col suo sguardo laser mentre il vento gonfiava il suo mantello. No, lui non c'entra. Magari qualcun'altro dietro, qualcuno che farebbe di tutto per innalzare l'immagine del premier. Qualcuno come Alfonso Signorini, ad esempio.

mercoledì 16 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

La metà morfosi

Se fossi io il padre-padrone di un partito politico, mi assicurerei di circondarmi di gente moderatamente fidata e ben preparata. Per una questione di salvarsi la faccia da figure deprecabili. A quanto pare, invece, qualcuno non ha questa prerogativa: il portavoce de Il Popolo della Libertà è Capezzone. Sì, lo stesso Capezzone che era nei Radicali e ne La Rosa Nel Pugno. Oltre ad esserne il portavoce viene sovente mandato in qualche talk-show politico (probabilmente in tanti conosceranno il celebre scontro verbale Travaglio/Capezzone dato che su internet si trovava ovunque grazie ai classici ragazzetti che si schierano politicamente solo quando vedono due litigare in un talk-show). Orrore. Demolire le polemiche di Capezzone è facilissimo, è tremendo che nessuno dell'opposizione non sfrutti mai questo enorme potenziale. Ecco qui qualche aiuto:

30/10/2003: "Sarebbe un'eresia dirsi d'accordo con chi ha impostazioni clerico-fasciste su materie come il divorzio, la droga, la ricerca scientifica."
14/11/2003: “Tre anni fa i Radicali proposero tre referendum che avrebbero cambiato il sistema giudiziario. Ci fu chi si oppose legittimamente, ma Berlusconi invitò a non votare perché tanto lui avrebbe fatto le riforme. In questi tre anni non è stato fatto nulla, solo leggi di interesse personale, che non funzioneranno e che molto probabilmente verranno dichiarate incostituzionali”.
01/04/2006: Elezioni/tasse, Capezzone: Berlusconi come Wanna marchi, Tremonti come mago Do Nascimento.
03/04/2006: Meglio Prodi, mentre il “venditore di tappeti” Berlusconi ha dato l’impressione di aver esaurito la mercanzia: Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno, ritiene che sia stato il leader dell’Unione a vincere la sfida tv.
29/10/2005: “Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5mila miliardi di debiti (di lire, o del vecchio conio, come direbbe Bonolis), e con le banche che – indegnamente, lo sottolineo – tentavano di strozzarlo; oggi (essendosi misurato con... come si chiama? Ah sì, il perfido regime comunista...), vanta 29mila miliardi di attivo (sempre in lire), ed è entrato nel G7 dei sette uomini, appunto, più ricchi del pianeta. Ecco questa è una cosa che è cambiata in questi 12 anni. Il resto – conclude riferendosi alle riforme promesse dal premier – un po’ meno”.
12/02/2006: "Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l' altro, offeso "Ma guarda che io non ti ho dato niente!". Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede."
10/03/2006: "L'Italia non può permettersi altri cinque anni di governo di Silvio Berlusconi: non sarebbero "ecosostenibili". [...] Per non parlare di ciò che è accaduto sul terreno dei diritti civili, con un'autentica aggressione contro le libertà personali: contro il divorzio breve, contro l'aborto, contro i pacs, contro la fecondazione assistita e la libertà di ricerca scientifica, fino all'ultimo tentativo di sbattere in carcere i ragazzi per qualche spinello."

In sostanza, era anticlericale (ora sta con Bondi) e in difesa ai diritti degli immigrati (ora sta con La Lega) e degli omosessuali (ora sta con gli ex-AN). Prima parlava come una persona normale, ora usa gli stessi insulti del premier e chiama tutti quelli dell'opposizione "signor [cognome]", ha smesso di paragonarli a personaggi di vecchie sitcom. Senza poi parlare degli scioperi della fame, tanto cari ai Radicali. Capezzone ha scioperato per la legalità in parlamento (ora sta con Dell'Utri) e per far portare all'attenzione della Rai i referendum proposti dai Radicali (ora sta con Minzolini). Ha scioperato anche contro il sovraffollamento delle carceri ma questa posizione rimane effettivamente coerente: difende infatti Berlusconi da qualsiasi critica circa la legalità delle sue azioni per evitargli la gattabuia.

lunedì 14 dicembre 2009

L'immaginazione non rende stupidi

Quest'immagine era famosa tempo addietro, poi è caduta in disuso. Ma ora è tornata nelle firme dei forum e nelle immagini dei blog, più in forma che mai. Personalmente non sono mai stato d'accordo. Adulti con amici immaginari non sono più o meno stupidi di altri adulti o di bambini con amici immaginari. Non è una caratteristica discriminante. Adulti con un capoufficio tirannico immaginario ed onniscente che dice loro come e quando usare il loro pene, come e quando andare in luoghi, fare cose, dire frasi, quelli sì che sono adulti stupidi.

Dio non è amico di nessuno. Nemmeno se esistesse.

domenica 13 dicembre 2009

Crimini di carne

Ormai sta passando un po' di moda parlare degli stupri degli extracomunitari alle giovani donne italiane purosangue, specie da quando ci si è resi conto che anche gli italiani purosangue lo fanno, non è prerogativa dei soli rumeni. Resta il fatto che ogni tanto qualche notiziola viene fuori, qualcuno si indigna, propone pene dure e cose così. Io, non so per qual motivo, non riesco ad impressionarmi di questi crimini. Stupri, pedofilia, assassinio e tortura non mi interessano. Sono crimini che distruggono la vittima e la famiglia della stessa, oltre ad addolorare amici e conoscenti più vicini ad essa, ma non vedo quale tipo di rilevanza nazionale o sociale possano avere questi crimini. Per quanto infami possano essere, sono crimini di basso livello, fisici, crimini di carne. Mi impressiono molto di più con altri tipi di crimini. Tanzi che manda sul lastrico intere famiglie ed un settore economico. Berlusconi che corrompe mezz'Italia e poi ne distrugge il sistema giudiziario per salvarsi. La collusione dei politici con la mafia. Le evasioni dei ricchi. Sono questi i reati che andrebbero perseguiti con le pene più dure perchè indice di una maleducazione e di un'avidità senza pari. Gente che per anni continua a rubare soldi per comprarsi la seconda barca o la quarta villa e che all'improvviso, fallendo, rovinano intere famiglie di azionisti, di investitori, di operai, di lavoratori. Non me ne frega niente degli stupri e della pedofilia, i crimini di carne colpiscono una persona e chi l'amava. I crimini del nuovo millennio, quelli basati sui cavilli giuridici e sulle falle di un sistema economico mondiale traballante distruggono intere famiglie per generazioni. E le distruggono davvero, non son un dolore che, per quanto feroce, è passeggero. No, la distruzione è economica, si perde tutto e si passa poi ad un annichilimento psicologico. È per questo sapere delle azioni di Berlusconi o delle infiltrazioni mafiose nella politica mi fa così schifo. È per questo che avere Berlusconi al governo mi fa così orrore.

sabato 12 dicembre 2009

Sulla durezza delle pene

Il massimo sforzo che riescono a fare autorità e governi italiani (e, credo, anche in tutto il resto del mondo) per debellare certi tipi di crimini è inasprire le pene. Inasprire le pene per la guida in stato d'ebbrezza, per la mafia, gli stupri, immigrazione clandestina, a seconda delle tendenze del momento. Non so con quale criterio attuano certi ragionamenti, queste persone. L'omicidio non è quasi mai premeditato, avviene sul momento per rabbia o non so che altro. A cosa serve inasprire la pena? Per reati di terrorismo o di mafia, tutti premeditati, a cosa serve inasprire le pene? Rischiare di prendersi 40 anni invece di 30 dovrebbe fare una significativa differenza? No, non la fa. Non ha alcun senso. Senza contare che i reati dovrebbero essere prevenuti ed è su questo che si dovrebbero concentrare gli sforzi, non su far stare i colpevoli chiusi il più a lungo possibile in una cella ad oziare tutto il giorno con vitto ed alloggio pagati dai contribuenti onesti (quelli non onesti non pagano le tasse, quindi non partecipano) per tutta la vita. Ma comunque il nostro ministro Angelino ha al momento altri progetti per quanto riguarda la giustizia, deve sfasciare il sistema come il più convinto degli anarchici. Sfasciare il sistema per salvare il suo burattinaio però.

venerdì 11 dicembre 2009

Ottimizzare l'attenzione

È quello che siede in prima fila a scuola ad esser da sempre considerato il secchione o, senza usare parole da bulletto degli anni '70, "quello bravo". Ciò rappresenta il classico esempio di confusione che viene tramandata nelle generazioni dove la causa si mescola e si confonde con l'effetto. Infatti non è "quello bravo" a sedersi davanti ma è chi si siede davanti che diventa "quello bravo". Il perchè di questo comportamento viene spiegato efficacemente dal prossimo schema realizzato colorando dei pixel.

Com'è possibile vedere, anche in questa semplice rappresentazione salta subito all'occhio che la percentuale di campo visivo occupato dalla lavagna decresce velocemente all'aumentare della distanza. Nella prima fila occupa circa il 70% del visibile e nella quarta ci aggiriamo già sul 30% circa. È quindi inevitabile che chi venga a sedersi nelle retrovie si trovi impossibilitato a seguire agevolmente la lezione in quanto il suo campo visivo comprende numerose altre cose da guardare, tutte potenzialmente più interessanti, soprattutto durante certe lezioni. Se consideriamo poi che l'ambiente reale è anche tridimensionale (anche di più, a sentire qualcuno, ma fermiamoci alle tre spaziali), la percentuale decresce ancor più velocemente. Vi sono poi altri fattori a danno di ciò: la soggezione del professore alle prime file che costringe all'attenzione, la presenza di finestre, oggetti attaccati alle pareti, oggetti sul pavimento. Se si considera infine che, dall'ultima fila, puoi vedere tutti i tuoi compagni, metà dei quali sono ragazze, metà delle quali sono potenzialmente carine, allora si comprende perchè chi sta in fondo non fa assolutamente nulla, generalmente. È colpa della distanza quindi se andavi male a scuola, non perchè "io sono proprio negato in matematica" o "a cosa serve studiare il latino che non lo parla più nessuno". No. È la distanza che non da a tutti le stesse opportunità. Quindi, cari ministri dell'istruzione e delle pari opportunità, potrebbe interessarvi una nuova configurazione scolastica. Ecco il mio modello.

PS: Lo so, orientare i banchi lungo la normale di una sfera centrata nella lavagna sarebbe stata l'ottimizzazione migliore, ma la forza di gravità faceva rotolare via le matite dai banchi.

martedì 1 dicembre 2009

L'origine della discriminazione

Si deve chiarire il significato di discriminazione. Ormai è diventato inevitabile tale chiarimento per poter tornare a parlare delle cose stando sui fatti, e non sulle vuote parole. Discutere sulla discriminazione è importante, quando la Lega Nord fa parte del governo di maggioranza. Indispensabile forse. Perchè mentre Fini sta diventando ormai comunista, la Lega, per controbilanciare, sta uscendo un po' più allo scoperto. Parallelamente al problema della discriminazione etnico-razziale nasce e cresce quella sessuale. Gli uomini di potere ormai vanno tutti a trans con grande dispiacere delle aspiranti vallette, e i trans sono il male. Anche gli omosessuali sono il male del momento, non a caso sono presenti entrambi gli esemplari nella casa del Grande Fratello. Infinite, vecchio ma sempre fresco, l'argomento della discriminazione della donna. Quindi sì, è necessario un chiarimento. Cosa significa discriminazione? Trattamento di una persona o una categoria in modo non paritario a chi non è quella persona o non appartiene a quella categoria. Quindi potremmo dire che verso Belusconi vi è una discriminazione, visto che vuole essere protetto da immunità totale. Ma no, non si può dire, la discriminazione viene solo intesa in lato negativo, cosa già sbagliata in se. Ma accettiamola, la degradazione dei significati dei termini è ormai irreversibile. Ma qual'è l'origine della discriminazione? La paura (nel caso dello straniero) e la Bibbia (nel caso della donna). Nonostante l'ottimo lavoro della ministra Carfagna, grande professionista, qualsiasi sia il suo compito, la donna sembra ancora in una posizione di svantaggio rispetto all'uomo tanto da richiedere leggi speciali. Come l'obrobrio delle quote rosa. Un piccolo esempio pratico: si devono eleggere due rappresentati e i papabili sono, che so, Einstein, Gandhi, Flavia Vento e la Lecciso. Credo sia palese il danno che provocherebbe l'applicazione delle quote rosa. Far giungere alla parità la donna con leggi speciali è la più grande scemenza populista che possa essere inventata ed entrambi gli schieramenti politici la fanno propria come fosse invece un'innovazione. Senza contare che le leggi speciali per la donna inevitabilmente producono una discriminazione nei confronti dell'uomo. C'è dualità, evidentemente. Lo si vede anche nell'attuale governo; c'è stata una gran pubblicità nel mettere in risalto lo schieramento di donne-ministro presentato ma, andando al concreto, non c'è niente di importante: la Carfagna che è arrivata lassù non si sa come (forse un giorno ha scambiato Berlusconi per Magalli, chi lo sa), la Gelmini che è di facciata per i tagli di Tremonti, la Prestigiacomo che viene assunta successivamente come ministro del Turismo (addirittura), la Meloni al ministero per le politiche giovanili, la Brambilla al ministero per l'ambiente. Tutti posti di grande rilevanza, altro che. Se fossi una donna sarei alquanto incazzata. Il cuore della discriminazione odierna sta proprio in questi falsi provvedimenti che non fanno altro che mettere una toppa per salvare la faccia. La vera discriminazione nasce nella mente, nella società e nella cultura, nessuna quota rosa potrà eliminarla come non potrà farlo nessuna femminista vecchio stampo, nessuna Carfagna, nessuna Mussolini, nessuna Santanchè. Soprattutto quest'ultima, la cui frase preferita è le nostre radici cristiane, dovrebbe smetterla di difendere populisticamente la donna e la sua posizione all'interno della società. Se le sue radici cristiane la portassero a leggere la Bibbia si renderebbe conto di quanto stridono le due posizioni.