martedì 15 dicembre 2009

La metà morfosi

Se fossi io il padre-padrone di un partito politico, mi assicurerei di circondarmi di gente moderatamente fidata e ben preparata. Per una questione di salvarsi la faccia da figure deprecabili. A quanto pare, invece, qualcuno non ha questa prerogativa: il portavoce de Il Popolo della Libertà è Capezzone. Sì, lo stesso Capezzone che era nei Radicali e ne La Rosa Nel Pugno. Oltre ad esserne il portavoce viene sovente mandato in qualche talk-show politico (probabilmente in tanti conosceranno il celebre scontro verbale Travaglio/Capezzone dato che su internet si trovava ovunque grazie ai classici ragazzetti che si schierano politicamente solo quando vedono due litigare in un talk-show). Orrore. Demolire le polemiche di Capezzone è facilissimo, è tremendo che nessuno dell'opposizione non sfrutti mai questo enorme potenziale. Ecco qui qualche aiuto:

30/10/2003: "Sarebbe un'eresia dirsi d'accordo con chi ha impostazioni clerico-fasciste su materie come il divorzio, la droga, la ricerca scientifica."
14/11/2003: “Tre anni fa i Radicali proposero tre referendum che avrebbero cambiato il sistema giudiziario. Ci fu chi si oppose legittimamente, ma Berlusconi invitò a non votare perché tanto lui avrebbe fatto le riforme. In questi tre anni non è stato fatto nulla, solo leggi di interesse personale, che non funzioneranno e che molto probabilmente verranno dichiarate incostituzionali”.
01/04/2006: Elezioni/tasse, Capezzone: Berlusconi come Wanna marchi, Tremonti come mago Do Nascimento.
03/04/2006: Meglio Prodi, mentre il “venditore di tappeti” Berlusconi ha dato l’impressione di aver esaurito la mercanzia: Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno, ritiene che sia stato il leader dell’Unione a vincere la sfida tv.
29/10/2005: “Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5mila miliardi di debiti (di lire, o del vecchio conio, come direbbe Bonolis), e con le banche che – indegnamente, lo sottolineo – tentavano di strozzarlo; oggi (essendosi misurato con... come si chiama? Ah sì, il perfido regime comunista...), vanta 29mila miliardi di attivo (sempre in lire), ed è entrato nel G7 dei sette uomini, appunto, più ricchi del pianeta. Ecco questa è una cosa che è cambiata in questi 12 anni. Il resto – conclude riferendosi alle riforme promesse dal premier – un po’ meno”.
12/02/2006: "Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l' altro, offeso "Ma guarda che io non ti ho dato niente!". Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede."
10/03/2006: "L'Italia non può permettersi altri cinque anni di governo di Silvio Berlusconi: non sarebbero "ecosostenibili". [...] Per non parlare di ciò che è accaduto sul terreno dei diritti civili, con un'autentica aggressione contro le libertà personali: contro il divorzio breve, contro l'aborto, contro i pacs, contro la fecondazione assistita e la libertà di ricerca scientifica, fino all'ultimo tentativo di sbattere in carcere i ragazzi per qualche spinello."

In sostanza, era anticlericale (ora sta con Bondi) e in difesa ai diritti degli immigrati (ora sta con La Lega) e degli omosessuali (ora sta con gli ex-AN). Prima parlava come una persona normale, ora usa gli stessi insulti del premier e chiama tutti quelli dell'opposizione "signor [cognome]", ha smesso di paragonarli a personaggi di vecchie sitcom. Senza poi parlare degli scioperi della fame, tanto cari ai Radicali. Capezzone ha scioperato per la legalità in parlamento (ora sta con Dell'Utri) e per far portare all'attenzione della Rai i referendum proposti dai Radicali (ora sta con Minzolini). Ha scioperato anche contro il sovraffollamento delle carceri ma questa posizione rimane effettivamente coerente: difende infatti Berlusconi da qualsiasi critica circa la legalità delle sue azioni per evitargli la gattabuia.

Nessun commento: