venerdì 11 dicembre 2009

Ottimizzare l'attenzione

È quello che siede in prima fila a scuola ad esser da sempre considerato il secchione o, senza usare parole da bulletto degli anni '70, "quello bravo". Ciò rappresenta il classico esempio di confusione che viene tramandata nelle generazioni dove la causa si mescola e si confonde con l'effetto. Infatti non è "quello bravo" a sedersi davanti ma è chi si siede davanti che diventa "quello bravo". Il perchè di questo comportamento viene spiegato efficacemente dal prossimo schema realizzato colorando dei pixel.

Com'è possibile vedere, anche in questa semplice rappresentazione salta subito all'occhio che la percentuale di campo visivo occupato dalla lavagna decresce velocemente all'aumentare della distanza. Nella prima fila occupa circa il 70% del visibile e nella quarta ci aggiriamo già sul 30% circa. È quindi inevitabile che chi venga a sedersi nelle retrovie si trovi impossibilitato a seguire agevolmente la lezione in quanto il suo campo visivo comprende numerose altre cose da guardare, tutte potenzialmente più interessanti, soprattutto durante certe lezioni. Se consideriamo poi che l'ambiente reale è anche tridimensionale (anche di più, a sentire qualcuno, ma fermiamoci alle tre spaziali), la percentuale decresce ancor più velocemente. Vi sono poi altri fattori a danno di ciò: la soggezione del professore alle prime file che costringe all'attenzione, la presenza di finestre, oggetti attaccati alle pareti, oggetti sul pavimento. Se si considera infine che, dall'ultima fila, puoi vedere tutti i tuoi compagni, metà dei quali sono ragazze, metà delle quali sono potenzialmente carine, allora si comprende perchè chi sta in fondo non fa assolutamente nulla, generalmente. È colpa della distanza quindi se andavi male a scuola, non perchè "io sono proprio negato in matematica" o "a cosa serve studiare il latino che non lo parla più nessuno". No. È la distanza che non da a tutti le stesse opportunità. Quindi, cari ministri dell'istruzione e delle pari opportunità, potrebbe interessarvi una nuova configurazione scolastica. Ecco il mio modello.

PS: Lo so, orientare i banchi lungo la normale di una sfera centrata nella lavagna sarebbe stata l'ottimizzazione migliore, ma la forza di gravità faceva rotolare via le matite dai banchi.

4 commenti:

boga ha detto...

Quanto ci hai messi a preparare le vignette?

Injo ha detto...

Pochissimo veramente. Il copia-incolla è una delle grandi rivoluzioni di questo secolo insieme all'affettamelone.

Unknown ha detto...

Geniale. Comunque mi sembra girasse da un pò l'idea di un posto dove tutti ascoltano uguale. Se non mi sbaglio si chiama anfiteatro.

Injo ha detto...

Una cosa è ascoltare, una cosa è vedere.