giovedì 20 maggio 2010

Il gioco dei grandi

In questi giorni ci sono state le elezioni universitarie per le varie rappresentanze studentesche nei vari organi e via dicendo. Ho ricevuto anche della simpatica campagna elettorale individuale personalizzata, ne avevo anche scritto un post ma poi non avendomi convinto granchè è finito in mezzo alle bozze non pubblicate. Ho addirittura votato, a differenza della volta scorsa, nonostante le osservazioni che seguiranno. Questa volta mi sono informato ababstanza cercando di capire come funzionano questi movimenti universitari e la cosa m'ha lasciato abbastanza l'amaro in bocca. Innanzitutto per il fatto che a nessuno frega niente dei vari progetti passati e presenti dei movimenti, le votazioni avvengono praticamente tutte per "sono coinquilino di questo" e "conosco quest'altro". Analogamente anche le nuove adesioni nascono in questo modo. Generalmente i nuovi adepti entrano nel movimento al quale appartiene il suo amico o il suo coinquilino. Un'altra configurazione che ho notato spesso è questa:

Movimento X fa la sua presentazione cercando nuova gente.
Tizio A: Chissenefrega.
Tizio B: Ah ah ha! Perchè non ti candidi?
Tizio A: Non ci penso neanche.
Tizio C: Dai, sì. Ah ah ah!
Tizio B: Ah ah ah!
Tizio D: Guarda, se lo fai ti voto! Ah ah ah!
Tizio A si candida. Tizio A si sente importante.

La chiamata della "popolarità" è forte e taluni non riescono a resistervi. L'idea di esser visti bene dai compagni è per loro fondamentale. Pensavo fosse una cazzata da telefilm americano per teenagers, invece esiste davvero. La popolarità, intendo. Un'altra cosa che mi ha lasciato piuttosto strano è stata scoprire che dietro alla maggior parte di questi movimenti, in modo tacito e non dichiarato, troneggia l'ombra cupa dei partiti, quelli veri. Così c'è il movimento legato al PD, al PdL, a CL. I movimenti indipendenti sono interessanti, hanno buone idee ma finiscono spesso per cadere nell'estremismo più puro. Per carità, mi piace l'estremismo più puro, ma non credo sia il massimo per "governare". Tornando alla questione dei partiti, comunque, mi chiedo da cosa possa venire l'affiliazione a questi partiti. Ad esempio, io credo che Gesù sia il nostro dono più prezioso e mi unisco al movimento affiliato a Comunione e Liberazione. Ora, cosa fa CL di diverso dagli altri per l'università? E il PdL? E il PD? Tutti dovrebbero convergere sulle stesse idee dato che l'ambiente universitario ha argomentazioni molto limitate, non come la politica dei grandi dove puoi fondare un partito per abbassare le tasse o salvare l'ambiente o uccidere i negri. Ed effettivamente i volantini sono tutti molto simili: sì all'eccellenza, sì al miglioramente, sì all'abbassamento delle rette e via dicendo. Eppure, nonostante queste incredibili punti di contatto (tra parentesi, durante la campagna elettorale personalizzata che ho ricevuto sono stato sul punto di chiedere "Va bene, vi voto se mi dite cosa avete di diverso da questi o quest'altri" ma poi mi sono trattenuto. Non voglio abbattere le nuove reclute, poverine. E poi alla fine non me ne fregava neanche niente, detto sinceramente, dato che, come sto dicendo da qualche riga, avevo già avuto modo di leggere i programmi e farmi un'idea. Era più una provocazione per vedere se se ne rendevano conto anche loro), nonostante questi punti di contatto, dicevo, nei giornti antecendenti le elezioni si sono moltiplicati poster e volantini dove il movimento Y insultava il movimento Z, il movimento Z diffamava il movimento X, il movimento X inveiva contro il movimento K e via dicendo, in circolo. Tutti uguali eppure sempre in grado di litigare perchè è diverso il movimento d'appartenenza. E il movimento d'appartenenza è diverso solo per le differenti compagnie ed amicizie sviluppatesi precedentemente. Uniti per caso. Nemici per caso. Allora, dopotutto, meglio votare a caso.

1 commento:

JJFlash ha detto...

La cosa tristecomica è che i Monty Python perculavano proprio 'ste cose un trentennio fa con Brian di Nazareth.