mercoledì 3 novembre 2010

Opposizione passiva

Ora ho capito. Lo ammetto, pure io mi ero lasciato ingannare, ma ora si è fatto tutto chiaro. Più volte ci avevo pensato ma non credevo che la cosa potesse essere effettivamente attuabile e tantomento attuata e già in atto. Opposizione passiva, ecco come si chiama. Il Partito Democratico non sta vegetando, non è un etereo fantasma sullo sfondo del panorama politico e non è un covo di cadaveri. No, al contrario, è una tigre nella boscaglia, è l'aquila che controlla dall'altro, è una coppia d'occhi rossi nella notte. Osserva da lontano ma agisce, si avvicina, striscia e serpeggia. Mascherando il suo odore è la tigre che avanza. Senza un fruscio è l'aquila che perde quota. Aspetta il passo falso dell'avversario e ad ogni errore fa un piccolo, microscopico passo verso di lui, lento ed inesorabile. L'avversario ignaro crede di avere la situazione in pugno e non si rende conto che ogni suo passo è un nuovo metro percorso in direzione di una trappola letale. Inimicarsi l'intera popolazione omosessuale italiana è un errore grossolano, il predatore lo sfrutta ed avanta in silenzio. Aspetta che la preda si atterri da sola visto che di errori ne fa, e tanti, e quando sarà il momento ottimale la tigre balzerà e l'aquila pioverà giu dal cielo, il colpo di grazia inevitabile e mortale. La strategia perfetta per battere un avversario temibile come Berlusconi, l'opposizione l'ha capito e la sta attuando con determinazione. Così finalmente avverrà il cambiamento e l'opposizione giocherà il suo scacco matto contro Berlusconi come politico e come uomo. Tra circa ottocento anni.

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