martedì 13 maggio 2008

Fra zioni di pensieri

Avevo bisogno di esprimere in parole il mio disagio. Ho scritto un testo così, di getto, e ne è venuta fuori una canzone chiamata Una bibita. Riflettendo sulla difficoltà di trovare qualcosa che facesse rima con Dostoevskij mi sono reso conto che sono una ciofeca a tradurre le mie geniali idee in fatti e così mi sono abbandonato sulla sedia in trance a pensare. La mia carriera nel mondo dell'istruzione sembra ormai un'utopia, quella del fascinoso artista cozza contro la mia incapacità di espressione. Sono quindi venuto a conoscenza del fatto che i frati non devono seguire una strada di seminario come quella dei preti. Questo ha aperto nuove luminose prospettive sul mio futuro. Potrei chiudermi in un convento, quelli in stile medievale che a mantenerli costano tanto così. Starei tra altri frati taciturni che pensano a Dio e parlano poco. Se qualcuno parla troppo, sh, ora et labora. Inoltre potrei indossare una di quelle tuniche fantastiche, quelle marroni con al corda alla vita, ruvide da provocare irritazioni alla pelle che è un piacere. Potrei indossarle come se niente fosse e andare in giro per il convento senza sentirmi in imbarazzo. E potrei non portare niente sotto, libertà totale. Mi sveglio di buon'ora col canto dei galli. Oppure, se mi sveglio prima, mi occupo di svegliare i galli. Guardo l'alba che si staglia in cielo e mi metto a coltivare l'orticello. Due rape, due pomodori, un po' d'acqua di pozze e via che i viveri per la giornata sono pronti. Poi tutti in cappella a pregare. Se trovo una posizione comoda posso ovviare il problemi di fingermi riconoscente ad un'entità palesemente astratta schiacciando un pisolino. Dopodichè mi ritiro nella mia cella spoglia e mi posso chiudere dentro a fingere di pregare, a scrivere, a meditare, senza preoccupazioni, senza impedimenti. La vita perfetta. Basta trovare attività alternative alla preghiera.

Fra Udolento: Fra Injo, sei da ore chiuso nella tua cella, stai bene?
Fra Injo: Certo, fratello, sto pregando Nostro Signore.
Fra Udolento: Bene. Senti, è sparito dalla biblioteca l'annuario del convento femminile, l'hai mica visto?

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