mercoledì 22 aprile 2009

Una questione di priorità

È vero che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, che abbiamo inventato i computer, la termodinamica, gli affettameloni e le vallette televisive, è tutto vero, siamo grandi. Ma non possiamo avere la pretesa di essere soli: sarebbe troppo. L'universo è veramente grande, più di quanto si possa raggiungere con un motorino, sembra che per arrivare si suoi confini ci vorrebbero miliardi di anni, anche avendo un motorino molto veloce.

Quindi la probabilità dice no, non siamo soli. Certo, la statistica dice che lo siamo, visto che non abbiamo mai trovato nulla di più intelligente di Sandro Bondi nelle ricerche interstellari, ma secondo me ha più ragione la probabilità. Statisticamente ha più probabilità di avere ragione la probabilità che la statistica. Sicuramente siamo la forma di vita più intelligente che siamo riusciti a trovare nelle nostre ricerche ma siamo comunque l'unica specie dell'universo abbastanza scema da pensare che una possibile forma di vita senziente su un'altro pianeta viaggerebbe per anni luce solo per venire a visitare la terra su dischi volanti. D'accordo, Venezia è una gran bella città, ma un anno luce è veramente molto lungo. Anche in motorino. Prendendo però per buono che la probabilità probabilmente non sbaglia, qualcuno deve pur esserci. Magari sul pianeta di Hvakrtu 2.0 c'è qualche altro essere abbastanza intelligente da esser considerato intelligente dalla razza umana. Magari hanno anche inventato i computer, la termodinamica, gli affettameloni e le vallette televisive ma semplicemente se le tengono per loro. Non se ne vanno di certo in giro per lo spazio sparando missili per fare le fotografie ad un ammasso di palle di roccia sospese a mezz'aria. E tantomeno cercano di contattare altre razze. Magari hanno capito che sapere che ci sono esseri viventi ad una distanza percorribile in non meno di 4 generazioni e contattabili in non meno di 6 mesi non è proprio una priorità.

L'affettabanane, questa è una priorità.


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