venerdì 11 luglio 2008

Conto alla rovescia finale

Ultimamente mi accorgo che non ho più tempo di far niente nonostante sia spesso a casa. Alla sera arrivo a tirare fino alle 2 e ancora il tempo non mi basta. Al mattino, alle 8 sono già in piedi ma il tempo non basta. Quindi ho deciso di calcolare il tempo realmente vivibile per un essere umano.

Ho considerato una vita media di 70 anni. Ho tolto gli ultimi dieci anni che si passano sbavando su un letto in preda alla demenza senile e i primi cinque che si passano sbavando sul pavimento. Dai rimanenti 55 anni ho tolto ulteriori 15 anni, ovvero fino alla maggiore età, dove ogni individio è idiota e butta via il tempo che non viene succhiato dalla scuola. Rimangono 40 anni. Considerando una giornata di ventiquattro ore, mediamente un uomo ha bisogno di otto ore di sonno. E, visto che ha bisogno di mangiare, anche otto ore se ne vanno per lavorare. Quindi dai 40 anni rimasti ne togliamo 2/3 per calcolare il tempo effettivo vivibile e troviamo circa 13 anni. Proietto tutto su di me. Ho fatto cinque anni di superiori utilizzando il treno, notoriamente in ritardo. Arrotondiamo per difetto ad un quarto d'ora al giorno, moltiplichiamo per cinque anni ed otteniamo circa 450 ore. Arrotondiamo ad un solo anno e scendiamo a 12. Pensiamo ora ai bisogni fisiologici, diciamo un quarto d'ora di cacca più lavaggio al giorno e siamo ad ulteriori 10 anni da scartare. Rimangono fuori gli imprevisti (il colpo di freddo, il disturbo di stomaco, la peperonata), le doccie, la coda alla posta e dal dottore, i giorni di malattia. Trascuriamoli per il bene dell'ottimismo. Rimangono 2 anni di vita reale per coltivare i propri interessi, su una vita di 70 anni. Se consideriamo quindi 2/70 di ogni giorno significa che viviamo grossomodo soli 40 minuti di ogni giorno.

Senza contare gli imprevisti.

O le cause di morte non naturale.

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