giovedì 24 giugno 2010

Non sono triste

Non me ne frega una mazza nè della Lega nè tantomeno dello spirito patriottico. Io tifo Trinidad & Tobago. Ammesso che esista ancora. Su Fifa '98 c'era e la mia cultura finisce lì.

lunedì 14 giugno 2010

Differenziale

Se uno va al mare e non paga, il bagnino giustamente lo butta fuori. Ma se è un down a non pagare e ad esser buttato fuori, allora l'Italia è in rivolta e i telegiornali ne parlano in ogni edizione del giorno. Mi piace quest'uguaglianza basata sulle differenze. Da domani ruberò nei negozi; se sarò arrestato invocherò motivi discriminatori verso la classe sociale dei me.

lunedì 7 giugno 2010

#10 - Storia del mondo

All'inizio c'era un grumo di roccia ed altre cose che galleggiava nel vuoto. Vennero momenti di caldo e momenti di freddo finchè non nacquero delle bollicine che si moltiplicavano dividendosi. Alcune di queste bollicine iniziarono a cooperare diventando colonie più grandi, altre rimasero bollicine. Queste erano più contente così. Le colonie di bollicine presero strade diverse, alcune diventarono cose piene di piume, altre cose piene di fango, altre giganti rettili che dominavano la superficie. Poi venne un altro grumo di roccia dal cielo, cadde e tutti i giganti rettili che dominavano la superficie morirono. Tra tutti i sopravvissuti, uno sembrava particolarmente propenso ad analizzare tutto ciò che lo circondava. Diventò abbastanza furbo da lanciare sassi contro altri abitanti della superficie più grossi per poi mangiarli. Successivamente soprì che anche tirare sassi contro altri uguali a lui poteva essere vantaggioso e lo fece con piacere. Questo è un tema rimasto in primo piano in tutto lo sviluppo della storia. Lentamente questa creatura che chiameremo uomo per comodità, ma in realtà c'erano anche le donne, iniziò a costruire cubi di terra o di pietra per abitarci dentro. Anche questo rimase un tema piuttosto in voga e la superficie se ne ricoprì. Alcuni cercarono di fare i fantasiosi costruendone a forma di triangolo ma erano talmente scomode che finiro per scaricarci dentro i morti. Comunque le generazioni a venire continuarono ad ammirare con stupore il loro fallimento come fosse una genialata. In contemporanea ci fu un altro popolo che scoprì la scienza, la filosofia, la società civile e la religione. Dopo breve tempo un altro popolo si stabilì lì vicino, in una terra a forma di scarpa e rubò al primo popolo la scienza, la filosofia, la società civile e la religione, poi ammazzarono tutti e conquistarono un bel po' della superficie combattendo contro torri incendiarie a raggi di sole, cavalcatori d'elefanti e guerrieri in gonnellino. Alla fine il loro impero venne distrutto da guerrieri che lanciavano sassi. Seguirono un bel po' di anni di buio ma il tema di tirarsi le cose rimase piuttosto in voga. I sassi vennero sostituiti da pezzi di legno affusolati con la punta di metallo, almeno finchè un viaggiatore non andò ad est e non scoprì una polvere straordinaria che permetteva di lanciare cose addosso ad altre persone ad una velocità incredibile. Con questa nuova invenzione una altro viaggiatore scoprì un nuovo continente e lo conquistò uccidendo tutti quelli che era possibile uccidere. La gente migrava dalle vecchie terre alle nuove e in breve tempo il popolo sul nuovo continente divenne il più potente del mondo. Dopo aver tolto di mezzo un inquetante signore coi baffetti, tra i due continenti iniziò una corsa a chi costruiva il meccanismo migliore per tirare oggetti lontano e farli esplodere più forte. Vinsero quelli del continente nuovo che ne tirarono uno sulla Luna, che è un grumo di roccia che gira intorno alla Terra, che è il grumo di roccia di cui ho parlato finora, ma non solo, lo tirarono con delle persone dentro e lo fecero anche tornare indietro. Seguirono nuovamente numerosi anni di buio.

mercoledì 2 giugno 2010

Per fortuna Berlusconi non ha ideali

Adesso basta con questa storia del regime. C'è la canzoncina di Marco Rossano che passa sulle radio ed è di un populismo assoluto, come fosse colpa sua che il popolo italiano è imbambolato dai reality show, come fosse colpa sua che l'uomo medio passa la giornata col solo obiettivo di colmare un buco presente nella donna media, come se fosse colpa sua che alcol e droghe sono i principali passatempi della gioventù italica. In televisione è sempre pieno di gente che difende posizioni contrarie alle sue (anche se non sono personaggi di primo rilievo). Su internet le critiche si sprecano. Giornali e manifestazioni contro di lui esistono, anche se non hanno poi tutto 'sto peso. Ma esistono, quindi non si può dire che lui, Silvio Berlusconi, per fare nome e cognome, sia un dittatore. Magari un personaggio privo di scrupoli e dai dubbi valori morali, questo è oggettivo, ma non un dittatore. Anzi, dobbiamo solo ringraziare l'ipotetico Dio che Berlusconi sia un arido mercante spinto solo dalla sete di soldi, di potere e di tutto ciò che ne deriva. Un uomo spinto dai soli valori materiali non farà mai nulla di folle perchè è fondamentalmente codardo che necessita di tali suppellettili per affermare la propria supremazia sugli altri. Ma pensate se Berlusconi fosse spinto da un ideale profondo e volesse applicarlo ad ogni costo. Allora sì che potrebbe diventare un dittatore nel vero senso della parola dato che nessuno, tra opposizione o alleati, sarebbe in grado di fermarlo. L'opposizione è come al solito troppo debole ed incapace di scegliere le proprie priorità. Tra gli alleati chi lo fermerebbe? Bondi? Bonaiuti? Gasparri? Feltri? Rotondi? Eccetera. Il popolo che lo vota continuerebbe a votarlo perchè vede in lui una figura perfetta costruita con plastica, cerone e telecamere che non ha nulla a che vedere col suo vero lui. Si andrebbe oltre il Dittatore, oltre il Re ed oltre l'Imperatore. Si arriverebbe al Faraone, Faraone Silvio I da Arcore, semidio sceso dall'alto, potente, onniscente, disinteressato e volto al bene comune. Sarebbe il disastro. Quindi ben venga il Berlusconi bieco ed oscuro, quello spinto dalla forza dell'oro. Perchè, per quanto possa far danni pesanti come sta effettivamente facendo, alla fine non avrà mai le palle per fare il passo decisivo per assumere il controllo e cancellarci la possibilità di dire la nostra. Non avrà mai l'impulso di prendere il comando con la forza per realizzare ciò in cui crede fermamente e totalmente. Per il semplice fatto che non crede in niente.