lunedì 31 maggio 2010

#9 - Cose di famiglia

Larry Grabstorm non se la passava per niente bene ma sapeva come tirarsene fuori. Scrisse tutto in una lettera, la sigilò in una busta e la consegnò a suo figlio, Larry Jr. Grabstorm. “Questo è il segreto della nostra famiglia”, disse. “Dovrà essere tramandata di generazione in generazione e potrà essere aperta solo quando un Grabstorm sarà un vero uomo di successo.” Il giorno dopo Larry morì. Larry Jr. conservò la lettera e la consegnò a suo figlio Nick poco prima di morire di cancro ai polmoni per aver fumato tutta la vita come una ciminiera. Nick non pensò mai d'aprirla in quanto era un umile operaio così pensò di passarla a suo figlio Jack. Nick morì dissanguato nella fabbrica dove lavorava. Jack Grabstorm riuscì comunque a studiare con i risparmi del padre, si sposò e dal matrimonio nacque Troy Grabstorm. Jack era un economista e si considerava un uomo di grande successo. Per fortuna venne investito da un camion e non ebbe il tempo di aprire la busta che passò a Troy con l'eredità. Troy Grabstorm si sposò con una ragazza orientale di nome Yuki ed insieme allevarono Tobias. Fecero studiare il figlio e questo giovanissimo divenne uno scienziato di fama internazionale che grazie ai suoi brevetti guadagnò un sacco di soldi. Troy non potè godere di quei soldi a causa di un infarto sopraggiunto mentre correva in autostrada sulla sua Ford, ma fece comunque in tempo a consegnare la busta a Tobias prima di uscire di scena lasciandogli detto che avrebbe dovuto aprirla, visto il suo successo. Tobias lo fece e lesse tutto. Era uno scienzato ed il segreto di famiglia non poteva non sembrargli una panzana. Fatto sta che provò comunque, così, per curiosità e, guarda un po', funzionò. Il segreto era che i Grabstorm potevano viaggiare nel tempo. Così Tobias tornò indietro come indicato nella lettera fino al giorno in cui Larry la scrisse. Larry vide il suo discendente, lo uccise, gli rubò i soldi e pagò i suoi debiti di gioco evitando di finire ammazzato il giorno seguente. Cambiò inoltre il corso della storia e tutti i suoi antenati su menzionati non nacquero e non vissero mai insieme ad altre migliaia di persone.

lunedì 24 maggio 2010

#8 - Il viaggiatore delle stelle

Xaw era un viaggiatore delle stelle, ovvero se ne andava a zonzo nello spazio con la sua astronave monoposto ovoidale. Apparteneva ad una razza estremamente sapiente che abitava su un pianeta collocato da qualche parte molto lontano. Xaw era un bravo viaggiatore, faceva molte scoperte ed era alto più o meno così. Un giorno capitò su un pianeta che puzzava di marcio. Puzzava di marcio perchè tutti erano morti e dopo qualche giorno di studi scoprì l'oggetto che era la causa di quell'estinzione. Lo raccolse subito per portarlo con sè nel suo viaggio tra le stelle in modo da avvertire tutte le razze evolute dell'universo della sua pericolosità. Qualche tempo più tardi atterrò sulla Terra, precisamente nell'aia di McCowder, un allevatore di pollame. Questo uscì, vide Xaw nella sua aia e lo uccise spaccandogli il cranio con una spranga di ferro. La razza di Xaw era molto simile ai coyoti terrestri. McCowder raccolse il misterioso oggetto venuto dallo spazio e lo vendette agli scienziati del mondo in cambio di un sacco si soldi. McCowder visse come un imperatore per i successivi sei mesi, ovvero finchè l'umanità non si estinse.

giovedì 20 maggio 2010

Il gioco dei grandi

In questi giorni ci sono state le elezioni universitarie per le varie rappresentanze studentesche nei vari organi e via dicendo. Ho ricevuto anche della simpatica campagna elettorale individuale personalizzata, ne avevo anche scritto un post ma poi non avendomi convinto granchè è finito in mezzo alle bozze non pubblicate. Ho addirittura votato, a differenza della volta scorsa, nonostante le osservazioni che seguiranno. Questa volta mi sono informato ababstanza cercando di capire come funzionano questi movimenti universitari e la cosa m'ha lasciato abbastanza l'amaro in bocca. Innanzitutto per il fatto che a nessuno frega niente dei vari progetti passati e presenti dei movimenti, le votazioni avvengono praticamente tutte per "sono coinquilino di questo" e "conosco quest'altro". Analogamente anche le nuove adesioni nascono in questo modo. Generalmente i nuovi adepti entrano nel movimento al quale appartiene il suo amico o il suo coinquilino. Un'altra configurazione che ho notato spesso è questa:

Movimento X fa la sua presentazione cercando nuova gente.
Tizio A: Chissenefrega.
Tizio B: Ah ah ha! Perchè non ti candidi?
Tizio A: Non ci penso neanche.
Tizio C: Dai, sì. Ah ah ah!
Tizio B: Ah ah ah!
Tizio D: Guarda, se lo fai ti voto! Ah ah ah!
Tizio A si candida. Tizio A si sente importante.

La chiamata della "popolarità" è forte e taluni non riescono a resistervi. L'idea di esser visti bene dai compagni è per loro fondamentale. Pensavo fosse una cazzata da telefilm americano per teenagers, invece esiste davvero. La popolarità, intendo. Un'altra cosa che mi ha lasciato piuttosto strano è stata scoprire che dietro alla maggior parte di questi movimenti, in modo tacito e non dichiarato, troneggia l'ombra cupa dei partiti, quelli veri. Così c'è il movimento legato al PD, al PdL, a CL. I movimenti indipendenti sono interessanti, hanno buone idee ma finiscono spesso per cadere nell'estremismo più puro. Per carità, mi piace l'estremismo più puro, ma non credo sia il massimo per "governare". Tornando alla questione dei partiti, comunque, mi chiedo da cosa possa venire l'affiliazione a questi partiti. Ad esempio, io credo che Gesù sia il nostro dono più prezioso e mi unisco al movimento affiliato a Comunione e Liberazione. Ora, cosa fa CL di diverso dagli altri per l'università? E il PdL? E il PD? Tutti dovrebbero convergere sulle stesse idee dato che l'ambiente universitario ha argomentazioni molto limitate, non come la politica dei grandi dove puoi fondare un partito per abbassare le tasse o salvare l'ambiente o uccidere i negri. Ed effettivamente i volantini sono tutti molto simili: sì all'eccellenza, sì al miglioramente, sì all'abbassamento delle rette e via dicendo. Eppure, nonostante queste incredibili punti di contatto (tra parentesi, durante la campagna elettorale personalizzata che ho ricevuto sono stato sul punto di chiedere "Va bene, vi voto se mi dite cosa avete di diverso da questi o quest'altri" ma poi mi sono trattenuto. Non voglio abbattere le nuove reclute, poverine. E poi alla fine non me ne fregava neanche niente, detto sinceramente, dato che, come sto dicendo da qualche riga, avevo già avuto modo di leggere i programmi e farmi un'idea. Era più una provocazione per vedere se se ne rendevano conto anche loro), nonostante questi punti di contatto, dicevo, nei giornti antecendenti le elezioni si sono moltiplicati poster e volantini dove il movimento Y insultava il movimento Z, il movimento Z diffamava il movimento X, il movimento X inveiva contro il movimento K e via dicendo, in circolo. Tutti uguali eppure sempre in grado di litigare perchè è diverso il movimento d'appartenenza. E il movimento d'appartenenza è diverso solo per le differenti compagnie ed amicizie sviluppatesi precedentemente. Uniti per caso. Nemici per caso. Allora, dopotutto, meglio votare a caso.

martedì 18 maggio 2010

Dalle stelle alle balle

Un tempo l'astrologia era considerata una vera e propria scienza. Non pochi scienzati, per poter finanziare le loro ricerche, quelle vere, si facevano pagare per stilare oroscopi a questo o quel signorotto senza ovviamente crederci. Gli scienziati, quelli veri, in genere non ci credevano ma c'erano comunque convegni, studi, libri interi sulle questioni astrologiche e la superstizione era tale da indurre chiunque a credere a queste baggianate. Poi la popolazione umana si è leggermente evoluta (almeno una parte) e si è resa conto che credere che oggi mi succeda qualcosa perchè un dato corpo celeste era in una data posizione casuale nello spazio (dato che le costellazioni hanno senso solo se viste dalla Terra) era un'idea totalmente idiota. Molti si vergognarono perchè, effettivamente, ce ne si poteva accorgere anche prima che la cosa era una cazzata, bastava fermarsi un attimo, sedersi, scrivere tutto su carta e poi leggere. In questo modo ci si sarebbe resi conto immediatamente dell'insensatezza dell'astrologia. Scrivere e rileggere è il metodo migliore per capire se una cosa sta in piedi o meno. Quindi l'astrologia è stata giustamente declassata da scienza fino a raggiungere l'ultima pagina dei quotidiani e le televisioni locali con l'899. Ora pensate alla prima parte di questa questione: non notate una squisita analogia con l'economia? Io lo spero tanto, soprattutto per quanto riguarda l'epilogo.

lunedì 17 maggio 2010

#7 - Fuori dal comune

François viveva nella campagna francese ed era annoiato dalla sua vita. Non succedeva mai niente che interrompesse le sue quotidiane routine. François era un impiegato come tanti altri che guadagnava uno stipendio medio-basso, viveva in affitto e guidava un qualche tipo di utilitaria piuttosto comune del colore più diffuso. Questa piattezza totale lo deprimeva abbastanza. Poi un giorno François si svegliò con la netta sensazione che finalmente tutto sarebbe cambiato. Si vestì coi vestiti del giorno precedente comprato in un centro commerciale ed andò al lavoro pronto a cogliere al volo qualsiasi possibilità o emozione che la giornata gli avrebbe riservato. Lavorò le sue otto ore intervallate da un panino con formaggio e lattuga in pausa pranzo. La sera rincasò e si addormentò guardando un programma poco entusiasmante alla televisione. François morì su quello stesso divano quindici anonimi anni più tardi senza troppo clamore.

venerdì 14 maggio 2010

Sono malato di vita

Il mio medico dice che se non insorgono complicazioni mi restano da vivere dai venti ai cinquant'anni.

giovedì 13 maggio 2010

Le donne sono stupide

Vi sono evidenti problemi di comunicazione. La cosa è preoccupante in un'epoca dove la comunicazione è praticamente la sola cosa che manda avanti la baracca.

"Le donne sono stupide."

Questa è una frase. Una frase vera, in particolare. Ora immagino già la reazione della maggior parte delle persone alla lettura di tale pensiero: occhi sgranati, sguardi attoniti, bocche a forma di O. Perchè esser dalla parte delle donne è di moda e tutto il resto. Fino a qualche decennio fa era socialmente accettato (e condiviso) prenderle a cinghiate, ora invece le si deve difendere a spada tratta qualunque costo. Mode che vengono, tempi che passano. Immagino la Mussolini inveire contro gli uomini, la Santanchè ricordarmi le nostre radici cristiane, la Carlucci insultare i miei parenti, la D'Urso parlarmi delle implicazioni di tale affermazione sulla psiche dei nostri figli con quella sua faccia alla plastica. Involontariamente, ecco quattro esempli lampanti che comprovano la tesi: le donne sono stupide. Se diciamo che le eccezioni sono esistenti ma statisticamente irrilevanti, abbiamo che l'affermazione può benissimo esser considerata vera. Le donne sono stupide. Questo è maschilismo, decisamente, ecco il pensiero della lettrice donna che, sentitasi tirata in causa, vede annebbiarsi le sue idee perdendo l'obiettività e la razionalità. La frase "le donne sono stupide" viene inevitabilmente elaborata ed interpretata come "le donne sono stupide e gli uomini sono invece intelligenti". Sbagliato, mondo cane. Io ho detto che le donne sono stupide. Punto. Non mettetemi in bocca frasi che non ho detto (anche perchè tecnicamente sto scrivendo). Il fatto che io dica che le donne sono stupide non implica in nessun modo che io affermi l'intelligenza dell'uomo maschio. Non c'è una dualità: negando A non affermo B. Anche perchè non sto negando niente. Imparate a recepire il messaggio che vi viene sottoposto, gentaccia, non quello che immaginate di aver letto. Il mio messaggio è chiaro: "le donne sono stupide". Non c'è possibilità di fraintendimenti od errori da parte mia, la frase e ben chiara, quindi l'errore è tutto vostro, in fase di lettura. Dal punto di vista logico e sintattico non c'è alcun errore. Eppure se io pronunciassi la frase nessuno penserebbe al fatto che tale affermazione può essere parte di molti modi più ampi di vedere le cose.

"Le donne sono stupide. E gli uomini sono astuti."
"Le donne sono stupide. E gli uomini sono pelosi."
"Le donne sono stupide. E le fragole sono mature."
"Le donne sono stupide. E che Dio le benedica."

Tantomeno sarebbero tutti tanto impegnati con le accuse di misoginia e maschilismo che nessuno penserebbe che il modo di vedere le cose potrebbe essere il più semplice e realista, nonchè il modo di vedere le cose più brutalmente ed innegabilmente vero.

"Le donne sono stupide. E gli uomini anche."

mercoledì 12 maggio 2010

Automatismi

Viviamo con certe realtà sotto gli occhi che talvolta non ci rendiamo neanche conto di quanto queste sia tremendamente mal pensate. Il trasporto umano è uno di questi. Un essere umano per spostarsi da un punto A ad un punto B utilizza generalmente un'automobile. L'essere umano mediamente ha un peso che varia tra i 70kg ed i 100kg, alto meno di due metri. L'automobile che usa per muoversi è invece una tonnellata (ed oltre) di metallo distribuito su una forma di quattro metri di lunghezza per due di larghezza ed uno e mezzo o poco più d'altezza. Così duecento anni fa è stata inventata, così è oggi (più tondeggiante e con il connettore per l'iPod, ma il resto è uguale). L'automobile si muove bruciando una sostanza altamente infiammabile immagazzinata al suo interno, in una quantità che si aggira generalmente sui quaranta litri. In particolare il motore funziona provocando al suo interno una serie di esplosioni a pochi centimetri dalle ginocchia del conducente. La velocità di crociera è fissata a 50km/h, velocità che consente ad un eventuale autista disattento di spalmarsi su un muro come farebbe cadendo dal terzo piano, ma generalmente la velocità accettata è anche più alta fino a raggiungere i 130km/h nelle autostrade. Per fermarsi, ci sono delle parti che meccanicamente vanno a strisciare rendendo difficoltoso il girare delle ruote. Per muoversi l'automobile ha bisogno di un terreno composto da ghiaia, bitume, catrame ed altra roba che deve essere spiaccicato sul terreno per migliaia di chilometri. Per fare le strade si devono bucare le montagne, costruire passaggi sui corsi d'acqua, spianare i terreni, bonificare, assestare, dipingere le righe, posizionare la segnaletica, ripetere il procedimento ogni tot anni. L'automobile costa un casino di soldi. L'automobile inquina. L'automobile è rumorosa. L'automobile provoca stress. Ma l'automobile fa girare l'economia basata su pezzi di carta colorati con numeri ed una firma fotocopiata illeggibile. Allora ben venga l'auto. Produciamone a iosa ogni anno e fondiamoci sopra la vita di migliaia di persone. L'importante è produrre. Produrre. Produrre.

martedì 11 maggio 2010

Il mio caso predeterminato

Sono in una città di 140km² con circa 400 mila abitanti. Posso incontrare sempre chiunque, chissenefrega, se ne è degno saluto, altrimenti ignoro bellamente. Ma se nel momento T devo assolutamente non incontrare la persona X andando dal punto A al punto B (percorso per altro in cui in tre anni non ho mai incontrato la persona X) allora, vaffanculo, la incontro immediatamente nonostante le precauzioni prese (sono un maestro dello stealth). A tutto ciò c'è una sola spiegazione: sono dentro il Truman Show.

lunedì 10 maggio 2010

#6 - Dolce danza

Gregory Clooney non era parente del celebre attore di Hollywood ma era comunque soddisfatto della sua vita. Era un biologo e gli piaceva fare lo scienziato perchè poteva imparare nuove cose che nessuno sapeva e quindi giocare a sentirsi più intelligente della gente che lo circondava. La sua specializzazione erano le api. Studiava le api, viveva con le api e, molto probabilmente con una vita così monotematica, sognava le api. Si divertiva a staccare pezzi delle api, metterle in posti strani e cose del genere per vedere le reazioni. Un giorno diede da mangiare ad una delle api qualcosa che non doveva essere in suo possesso e che sicuramente non doveva esser dato in pasto ad un'ape. Fatto stà che l'ape divenne piuttosto aggressiva, punse Gregory e poi scappò dalla finestra volando a zig zag. Da quel momento Gregory divenne in parte ape e poteva comunicare solo danzando come, per l'appunto, fanno le api. Successivamente scoprì che l'ape fuggita era diventata una vera minaccia perchè aveva un irrefrenabile istinto d'uccidere uomini, Gregory corse tra la gente per avvertirli del pericolo imminente. Iniziò a danzare e tutti lo imitarono rallegrandosi. Fu una delle giornate più felici della città dove viveva, qualunque questa fosse. Mentre ballavano arrivò l'ape ed uccise gran parte dei ballerini a suon di punture e ridusse in schiavitù gli altri. Iniziò sulla Terra un nuovo regno di terrore che durò qualche tempo finchè non accadde dell'altro.

venerdì 7 maggio 2010

mercoledì 5 maggio 2010

Quando l'evoluzionismo barcolla

Io credo abbastanza nella teoria evolutiva. O diciamo che per lo meno ci spero. Ma per quanto io possa crederci, ogni tanto trovo fatti che destabilizzano le mie convinzioni. L'esempio in questione viene da un fatto che mi capita d'osservare spesso. La mia stanza sta in un sottotetto, quindi ho un lucernario. D'estate lo apro per evitare di soffocare con un cane in un'utilitaria parcheggiata al sole e almeno una volta al giorno succede questo: un'ape vola lungo il tetto, incontra il lucernario (che una volta aperto assume una posizione praticamente verticale, complice la pendenza del tetto) e vedendone la struttura esterna in legno pensa intelligentemente di poter passare nel buco in mezzo. Il caso vuole che il buco sia in realtà di vetro (come la maggior parte delle finestre) quindi si sente uno schiocco, l'ape cozza contro il vetro e cade a picco dentro la mia stanza. Una volta caduta l'ape cerca di volare nuovamente verso la fonte di luce più vicina che però (dato che l'ape in questa fase è sul mio pavimento) è rappresentata ora da una sezione in vetromattone della parete. L'ape passa il resto della giornata a cozzare ripetutamente contro il vetromattone cercando di passarci attraverso finchè non la trovo morta sul pavimento. In alternativa la ammazzo io direttamente. Bene. Ma dal mio lucernario non entrano solo api, entrano anche le mosche. Solo che le mosche si rendono conto del vetro ed entrano ronzando pigramente dal buco, si fanno un giretto ed escono. Oppure trovano il vetromattone, si rendono conto dell'impossibilità di passarci attraverso e quindi svolazzano via tornandosene da dove sono venute. Quindi la mosca è più intelligente dell'ape, impara dai propri errori e non si intestardisce fino a morire sul pavimento. Ora la domanda è questa: perchè l'ape mangia il miele mentre la mosca mangia la merda?

lunedì 3 maggio 2010

#5 - Servimene un altro

Theo e Karath erano due fratelli nati e vissuti sempre sulla costa occidentale della Grecia. Theo desiderava esplorare quel mare immenso e viaggiare per terre lontane ma pensava fosse pericoloso e da irresponsabili, quindi era finito a fare l'imbianchino insieme a suo fratello. Un certo giorno di primavera i due stavano dipingendo il muro esterno di un palazzo. Il sole scintillava in cielo, fin troppo dato che Karath, accecato da quella luce, perse l'equilibrio e cadde dal ponteggio per quattro piani finchè la sua energia potenziale non raggiunse il minimo sul cemento sottostante. Inutile dire che era morto. Theo capì che si può morire anche facendo l'imbianchino, quindi, si disse, se proprio si deve morire meglio farlo facendo qualcosa di bello. Così Theo vendette tutto ciò che aveva e si comprò una barca a vela. Iniziò a viaggiare per i mari e giunse su diverse isole e penisole, tutte già abitate e colonizzate, quindi conobbe gente nuova ma che gli sembrava tutta uguale. Deluso tornò in Grecia, vendette la barca e passò i successivi dodici anni in un bar dal nome pieno di p e di k a bere finchè non lo trasportarono all'obitorio all'interno di un sacco nero.