venerdì 21 marzo 2008

Persi nello spazio-tempo

(ANSA) - WASHINGTON, 21 MAR - Un'esplosione cosmica verificatasi 7,5 mld di anni luce fa e' stata osservata a occhio nudo dalla Terra. Ne ha dato notizia la Nasa. Il fenomeno, uno dei piu' violenti prodotti nell'universo, si e' verificato ad una distanza pari a piu' della meta' dell'universo visibile. 'Nessun altro oggetto conosciuto o tipo di esplosione poteva essere visto a occhio nudo a quella distanza', ha detto con stupore uno scienziato della Nasa.

Ansa.it
Fantastico. Un evento avvenuto 7,5 mld di anni luce fa. Chissà quanto dovremo aspettare prima che sta gente capisca che l'anno luce è un'unità di misura di distanza, non di tempo. Lo dico da tantissimo tempo che i giornalisti sono spesso più ignoranti della gente normale. Ho iniziato a sostenerlo almeno 7 chilometri fa.

giovedì 20 marzo 2008

Il mio compagno addolorato

La professoressa di geometria spiega alla lavagna.
Injo: Ma di cosa sta parlando?
Compagno: Boh. Ieri non ce l'ho fatta nemmeno a studiare...
Injo: Perchè?
Compagno: Mi è morto il cane.
Injo: Ahahah.
Compagno: ...
Injo: Ma dicevi sul serio?

giovedì 13 marzo 2008

martedì 11 marzo 2008

Abasso la squola

Una pagella da dimenticare, con un record negativo per gli studenti italiani delle scuole superiori. Il quadrimestre si è chiuso con un totale di otto milioni di debiti, con sette ragazzi su dieci che hanno preso l’insufficienza. Fanno eccezione i licei classici. I meno studiosi sono i giovani dei professionali. Male anche gli artistici, i tecnici i linguistici. Vanno meglio gli scentifici. Una delle materie meno studiate è la matematica.

Da Leggo di Bologna, Martedì 11 Marzo 2008.
Incredibile, gli studenti vanno sempre peggio a scuola. Magari non trovano le giuste motivazioni. Ma io non parlo perchè ero quello che faceva di meno, nonostante i buoni risultati. Una delle materie meno studiate è la matematica? Bene. Più lavoro futuro nel dare ripetizione per me. Comunque ho apprezzato l'articolo, il giornalista è riuscito ad identificarsi al meglio con gli studenti. Non dev'essere stato facile per un laureato in giornalismo scrivere Vanno meglio gli scentifici.

lunedì 10 marzo 2008

Troll del 21esimo secolo

Come non fare qualcosa che deve essere fatto? Basta girare lo sguardo dall'altra parte e far finta di niente. Tutto risolto.
Ora.
Come non fare qualcosa che deve essere fatto e che qualcuno controllerà che sia stato fatto? Qui la cosa si fa ardua. Mettiamo il caso di dover consegnare una relazione ad un professore. Questo magari se ne fotte se non gliela consegni ma poi all'esame ti presenti con un tetto massimo di 24. E sgobbare per prendere un 24 (al più) non mi sembra proprio il caso. Neanche inventarsi qualche scusa folle può servire in quanto ogni professore di professione è abituato a sentire le peggiori storielle per giustificare le mancanze. Inoltre i professori delle nuove generazioni queste cose le hanno anche fatte durante la loro giovinezza, la cosa diventa ardua. Servirebbe un impossibilitazione pratica ed incontestabile, un supertestimone, una situazione dalla quale non si può uscire e che costringa il professore ad arrendersi all'evidenza, magari provando un po' di compassione per me che ho dovuto subire questo brutto colpo. Qualcosa del tipo:

Professore: C'è un troll che ti sta rubando la relazione.
Injo: Ehy, fermo!
Troll (correndo): brsbruhl.

Troll. Perchè non esisistono più i cari vecchi troll, quelli che ti portavano un soldino la notte di natale, quelli che ti rubavano la merenda, quelli che solo i bambini potevano vedere, quelli che ti mangiavano i compiti (no, i cani hanno smesso da generazioni di mangiare i compiti, preferiscono le scarpe o i propri rigurgiti). Possibile che una così utile e cara creatura sia scomparsa del tutto? Come può l'imponente mostruosità mitologica esser diventata una sola creaturina per bambini per poi sparire del tutto? Dove sta la dignità di quei colossi che se ti vedevano ti mangiavano e danzavano attorno alle tue ossa? Quelli che entravano nelle chiese e mangiavano i preti? Ebbene, la scienza ha finalmente trovato la risposta. Il troll non è scomparso, si è solo evoluto. Non che questo gli abbia permesso di mantenere la sua dignità ma almeno abbiamo la buona notizia della sua non scomparsa. Gli scienziati hanno analizzato le caratteristiche tipiche del troll per trovarne l'evoluzione moderna. Innanzitutto il troll non sapeva parlare se non per incomprensibili accozzaglie di suoni e gemiti. I troll erano tutti vestiti con i medesimi stracci e con i medesimi capelli sporchi sul cranio affusolato rendendoli difficili da riconoscere. Inoltre puzzavano di marcio in quanto passavano la maggior parte del loro tempo chiusi in antri bui ed afosi dal quale saliva il tanfo di mille palestre. Erano grotte al tempo, ma oggi non più. Avete capito l'evoluzione moderna del troll? E' l'unico che lo capisce. O magari non lo capisce come non capisce se stesso. La scienza non ha tutte le risposte. Non ancora.

Truzzo: ei km t kiami?
Troll: bruburs.
Truzzo: d dv dgt?
Troll: sbruluh.
Truzzo: 6 trp simpa!!
Troll: sbrotfl.

venerdì 7 marzo 2008

Il Numero Fondamentale

Ho fondato una nuova scuola di pensiero scientifico filosofico. Tutto ruota attorno ad un Numero Fondamentale denotato I il suoi valore è approsimativamente 18. Questa costante la si trova in ogni aspetto della nostra cultura e della nostra scienza. Vado a mostrarvi le sue proprietà.

01. Il Numero Fondamentale è espresso con I. Incredibilmente, Injo inizia in I.
02. I è l'unità fondamentale dei numeri romani. Nella rappresentazione del suo valore, XVIII, ne appaiono addirittura tre.
03. I è anche la 18° lettera dell'alfabeto partendo dal fondo.
04. R è la 18° lettera dell'alfabeto.
05. Ri, le due lettere in 18° posizione dal principio e dal fondo, rappresentano il cosiddetto Numero di Richardson, il rapporto energetico nei fluidi. Richardson è nato nel 1881.
06. Inoltre, il calcolo della caduta di tensione ai due capi di una resistenza si ottiene dal prodotto R * I.
07. I è esattamente un ventesimo dell'angolo giro di 360°.
08. Il valore di I compare più volte tra le cifre del pigreco, della sezione aurea, del numero di Nepero e nella radice di due.
09. Il 200° giorno di un anno bisestile è il 18 Luglio (cui nome originale era 18 Iulius).
10. A 18 anni si diventa maggiorenni.
11. I è preceduto da 17 e seguito da 19, due numeri primi. Anche la differenza delle cifre fa un numeri primo, 7.
12. Il reciproco di I è un numero periodico.
13. 9 * 2 = 18 ma se il due lo portiamo in alto otteniamo 9² = 81... ed 81 è come 18 letto al contrario!
14. La tangente trigonomentrica di I è esattamente 0,324... 324 come il valore di I².
15. I² = 324. Se escludiamo il 3, unico numero dispari della relazione, e leggiamo al contrario otteniamo 42: la Risposta Fondamentale.
16. La tavola periodica degli elementi ha due gruppi da 18 elementi. L'elemento I (iodio) ha due livelli energetici da 18 elettroni. Il 18° elemento è l'arsenico che ha anch'esso un livello energetico con 18 elettroni.
17. Il 18 in esadecimale si esprime con 12, come gli apostoli. In binario è invece 10010 che risulta esserre nientemeno che il CAP di Torino.
18. Ci sono esattamente 18 fatti salienti sul Numero Fondamentale.

Incredibile vero?

Si ringrazia il Dott.Rocklion per l'aiuto fondamentale fornitomi nello sviluppo di alcune di queste ricerche.

sabato 1 marzo 2008

La mala vita

Noi consideriamo la malattia come un'alterazione dello stato fisiologico di un organismo vivente in grado di modificare negativamente o annullare le normali funzionalità corporee dell'organismo stesso. Partire da questa definizione scolastica e paradossale però non mi porta dove voglio quindi pettinando la notizia parto dalla definizione reale di malattia.

Injo: Cos'è la malattia?
Dottore: E' quando stai male.

Bene. Ora trasliamo la proprietà "quando stai male" a momenti in cui però non vi è reale malattia. Infatti l'essere umano fin da quando nasce è destinato a soffrire e star male per i motivi più disparati (sono un fallito, lei non mi ama, ho il dito chiuso nella portiera della macchina). Possiamo quindi a tutti gli effetti trascrivere la parola vita sotto la lista delle malattie peggiori, quelle che durano per tutta la vita. Non sembra esserci alcun modo per porre fine alla sofferenza della vita. Battito cardiaco continuo, respirazione polmonare, contrazioni muscolari controllate, elaborazione di pensieri, come mettere fine a tutti questi sintomi? Per i dottori ancora non vi è una risposta definitiva e i tentativi personali di coloro che hanno tentato nuove sperimentazioni hanno sempre avuto scarsi risultati (spesso con le gambe penzolanti a mezz'aria ed uno sgabello rovesciato al fianco). La cosa più terribile della vita è che non ha un tasso di mortalità esatto. Si muore, è certo, ma non si sa mai in quanto tempo lasciando sempre sulle spine l'essere umano che potrebbe venire a mancare in ogni momento.

Sinistro Mietitore: La tua ora è giunta.
Injo: Avevo appena lavato la macchina.

Sarebbe meglio avere una malattia grave, come una scadenza, un conto alla rovescia; quando arriva a zero, bang, stecchito. Per questa nostra società grottescamente consumista può sembrare una follia ma sapere con esattezza l'ora della nostra morte porterebbe anche ad un risparmio a livello economico limitando gli sprechi di merce. Almeno per sapere che non vale la pena di comprarsi quel nuovo paio di scarpe, dopotutto.

Dio: Vi ho lasciato il libero arbitrio.

Già, bel libero arbitrio. Vivere sulla lama del rasoio con la possibilità di cadere in ogni momento e rimanerci secchi. Un giorno stai da dio e il giorno dopo ti svegli dentro una bara. Oppure tumori grossi come tartufi che crescono durante la notte. Conosco un mucchio di gente morta senza una vera causa. Morte naturale, dicono. Naturale sicuramente, visto che quella artificiale si chiama omicidio o suicidio, ma quale? Senza parlare di quelli che si schiantano in autostrada ai 180Km/h e si scheggiano un dente per poi morire cadendo dal pianerottolo di casa. Si, penso che potendo scegliere, in fondo vorrei proprio sapere il momento esatto della mia morte. Anche solo per organizzarmi e mandare a farsi fottere chi se lo merita, prima del grande buio.