giovedì 28 febbraio 2008

Il virus della strada va in quarantena

Mentre navigavo su internet senza una meta precisa (come la maggior parte delle volte) mi si apre una finestrella al centro dello schermo che mi avvisa che un figlio di Trojan stava cercando di penetrare nel mio computer. Il caro antivirus a forma di ombrello rosso che ho sempre disprezzato come il peggiore tra quelli disponibili mi ha sorpreso identificando ed elimando la minaccia così, in automatico, senza che io facessi il benchè minimo sforzo se non quello di compiacermi per la vittoria del bene sul male. Ottimo. Questo mi ha però fatto tornare alla mente quanto il mio computer sia vulnerabile, sempre attaccato a quel cavo collegato col mondo dove chiunque può collegarsi e venire a curiosare nel mio disco rigido. Ho strappato subito il cavo dal computer deciso a trovare un antivirus efficente. Quindi ho riattaccato il cavo rendendomi conto dell'impossibilità di connettermi ad internet via etere ed ho iniziato la ricerca. L'idea generale che mi è venuta è che si rischia più a scaricare uno di quegli antivirus free che a farne a meno. Ho deciso quindi di tornare alle care e vecchie protezioni ed ho avvolto il connettore RJ45 nella classica guaina in lattice. Non si sa mai.

Coinquilino: Injo attento, ho preso un virus! Non vorrei attaccartelo.
Injo (poggiando la mano sulla spalla): Grazie, ma non preoccuparti: ho l'antivirus.
Coinquilino: Veramente ho la varicella e toccandomi te la sei appena presa pure tu.

lunedì 25 febbraio 2008

Il mio invito a cena

Se volete cogliere qualcuno di sorpresa e costringerlo a fare qualcosa senza costringerlo veramente, coglietelo mentre è distratto dal fare qualcos'altro. E' una strategia che non fallisce mai, anche su chi la conosce.

Injo legge il giornale. Compagna di corso si avvicina.
C.d.c.: Ciao Injo, cosa fai stasera.
Injo (distrattamente): Niente.
C.d.c.: Allora vieni a mangiar fuori con noi!
Cervello: Oh merda.
Injo: Ehm... non ho alcun mezzo di trasporto.
Cervello: Vai così!
C.d.c.: Non ti preoccupare, ti diamo un passaggio noi.
Injo: Va bene!
Cervello: Cazzo.
C.d.c.: Allora ci sentiamo stasera!
Injo: Certo!
Cervello: Merda.
C.d.c.: Ciao.
Injo: Ciao.
Cervello: Complimenti.

domenica 24 febbraio 2008

La Lista degli Alt(r)i

In questo periodo di Italia senza governo c'è un gran caos in quanto tutti si sbattono per adare in televisione o almeno far parlare di se per guadagnare più popolarità possibile in vista delle prossime elezioni. Ascoltando le loro parole in libertà ho notato che tutti dicono grossomodo le medesime cose senza sbilanciarsi mai troppo, rimanendo in equilibrio in mezzo a tutte le cose dicendo tutto e il contrario di tutto. Che schifo. Per questo ho deciso di candidarmi portando argomenti genuini ma allo stesso tempo ammalianti.

Da che parte mi siederò, nel parlamento? Destra o Sinistra? O Centro? No, non ci siamo. Ho deciso di portare un cambiamento nel modo classico di intendere la politica, questa visione bidimensionale è troppo vincolante. Per questo ho deciso di creare la terza dimenzione politica costituita dalla mia lista. Quindi, oltre a Destra, Sinistra e Centro ora ci sarò anche io, gli Alti. Certo, dovremo far soppalcare il Parlamento, ma questo è un problema da poco. Per rivendicare la nostra identità indipendente ci chiameremo Lista Degli Alt(r)i, potrete votarla fin dalle prossime elezioni.

Ma quale sarà il mio programma, cosa proporrò di diverso dagli attuali schieramenti? E' presto detto. Il mio programma si snoda in 10 punti principali:

01. Avvicinamento della politica al cittadino. Nel caso Injo dovesse diventare premier stringerà personalmente la mano ad ogni suo elettore scambiando quattro chiaccere davanti ad una tazza di thè con torta di mele e pasticcini.

02. Salvaguardia della famiglia. Abolizione di famiglie formate da componenti dello stesso sesso. Con due elementi uguali hai una coppia, con un uomo ed una donna puoi tentare la scala. Che batte decisamente la coppia. Fuori legge saranno i tris e i poker. Saranno anche proibite coppie di diversa classe sociale, nazionalità, etnia, costituzione fisica e colore preferito.

03. Meno tasse per tutti. Diciamo basta a questa invasione. Sarà dato il via ad una campagna per allontanare i Meles meles e rispettive signore per rispedirli dai boschi da dove sono venuti.

04. Protezione del futuro. Evirazione preventiva: i soggetti non degni d'esser considerati esseri senzienti (tipo gli ultras o lo stereotipo del ragazzetto alla moda) verranno evirati in forma preventiva allo scopo di evitare una prole.

05. Economia. Vista la situazione lasciata dai precedenti governi sarà necessario rivoluzionare il nostro sistema economico. Sarà molto poco piacevole e potrebbe farmi diventare impopolare durante le elezioni, cosa che non deve accadere. Volete sapere quale sarà il nuovo sistema? Bene, non vi mentirò. Punto.

06. Salute. Etciù. Salute.

07. Riforma nelle scuole. Abolite le scienze, sostituite da Creazionismo ed è-così-e-basta. Sostituzione dello studio della Divina Commedia con quello della Bibbia. Abolizione della storia, della geografia e della filosofia con un corso chiamato Amore per Dio.

08. Smaltimento rifiuti. Tutti coloro che non vorranno accettarmi come nuovo premier neanche dopo la mia elezione saranno smaltiti negli appositi centri di riciclaggio.

09. Riforma pensioni. Innalzamento di tutte le pensioni, età di pensionamento fissata a 60 anni. Fissaggio soglia massima di sopravvivenza a 65 anni. Chi sorpasserà questo limite sarà punibile con esecuzione capitale.

10. Ricerca scientifica. Abolizione del 17 che porta sfiga.

PS: Correremo da soli.

venerdì 22 febbraio 2008

Il dono della sintesi

E' fondamentale.

giovedì 21 febbraio 2008

Divina umanità

Pensavo, siamo tutti un po' divinità.

Violenti ed oscuri come Kali ed i suoi strumenti di giudizio, attratti da potere e distruzione come Shiva. Siamo disposti a mangiarci i figli ed evirar il padre pur di non rinunciare ai nostri traguardi come Crono. Siamo Quetzalcoatl, contrario ai sacrifici ma, se proprio ne avanza uno, perchè no, si può anche fare. O come la sua stessa nemesi, Tezcatlipoca, malvagi e peccatori ma capaci di tutto, anche all'illecito, per l'amore della nostra vita, amore che spesso si rivela nato solo dall'istinto sessuale, come Zeus c'insegna. Per giove. Ci affianchiamo a Loki con astuzia ed egoismo, ingannatori e doppiogiochisti siamo pronti a vendere il nostro miglior amico per ottenere qualcosa. Inutile negarlo. Siamo oziosi e festanti, incapace di dar rilievo alle cose importanti, ci lasciamo trascinare dal solo piacere ammaliante delle feste di Dioniso. Per bacco. Siamo despoti e pieni di risorse ma pieni di contraddizioni come il Dio cattolico. Perdio. Siamo come le divinità, sovrabbondanti ed obsoleti, incapaci di dare risposte, incapaci di fare domande, incapaci di lasciare un segno, incapaci di passare inosservati, incapaci di cambiare davvero.

Si, siamo tutti un po' divinità in fondo perchè, anche se non lo vogliamo, smettiamo d'esistere se nessuno ci ascolta, veniamo dimenticati quando ci allontaniamo.

mercoledì 20 febbraio 2008

Dai, fammi alzare

Rapportandoti con persone dalle scarse aspettative di vita devi comprendere immediatamente il complesso sistema di partite, anticipi, facce tristi per limitare al minimo i danni. Infatti l'uomo medio non è in grado di essere razionale nei confronti del calcio e non è in grado di reagire alla sconfitta della sua squadra. Soprattutto se la sconfitta è stata inferta dalla squadra di quel rompipalle del suo collega. Quello che gliela farà pesare fino al suo funerale, questa sconfitta. Per mia fortuna non me ne frega niente del calcio e di questo posso fregarmene. Però ho notato che la scarsa sportività e la difficoltà ad incassare una vittoria assomiglia in toto a quella di un bambino frignante che gioca.

. Hai iniziato tu!
. Hai barato!
. Era rigore.
. Hai tirato un d20 invece di un d6.

Traslando il discorso, questo si applica su qualsiasi contesto ludico. Basta farsi un giro su qualche sparatutto online per vedere persone che impazziscono ad ogni headshot subito, per non parlare della serie interminabile di scuse propinate se dovesse presentarsi una sconfitta.

Winner vince la partita.
Winner: pwnt!
Loser1: cheater!
Loser2: stupid map
Loser3: lag
Loser4: afk.

Questo è un discorso che rimane vivo sempre. Ricordo che quando ero bambino avevo un vicino di casa dal quale ci si ritrovava a far casino. Uno dei fulcri dei nostri pomeriggi era giocare alla Playstation. Tekken era il prescelto. Tornei ad eliminazione, a rotazione, a punteggi, si passava il tempo insomma. Tekken è il classico gioco cosiddetto picchiaduro. Scegli uno dei personaggi dalla faccia da bruto o dal prominente seno (che è la differenza principale tra un personaggio maschio o femmina) e picchi l'avversario estraendo dal cappello combinazioni di mosse che non conosci e che si presentano in maniera casuale picchiando il più forte possibile sui tasti del pad. Bene, nella nostra compagnia c'era un bambino che a giocare era abbastanza scarso ed quando finiva al tappeto era solito esordire con la frase "Dai, fammi alzare!". Come dire, dai, fammi mangiare la regina. Oppure dai, fammi fare goal. Fatto sta che si incazzava come un animale ogni volta che il suo personaggio veniva massacrato mentre se ne stava disteso a terra. Questo, unito al fatto che non riusciva mai a ricordare qual'era il tasto per rialzarsi rendeva quei pomeriggi altamente spassosi per tutti noi che ce la ridevamo. Non sapevo che fine avesse fatto quel bambino, lentamente ci siamo persi di vista purtroppo. L'ho visto qualche mese fa mentre giocava nella squadra di calcio del paese. Era rimasto una mezza ciofeca come ai tempi della nostra giovinezza e appena prendeva la palla arrivava uno e gliela fregava. Lui immancambilmente cadeva. Dai, fammi alzare.

martedì 19 febbraio 2008

Cappello naturale

Dobbiamo impedire l'aborto, la fecondazione artificiale, le staminali e tutte quelle altre cose che non piacciono al Papa perchè dobbiamo difendere la sacralità della vita. La vita è la cosa più preziosa che ci sia stata donata. Già. Ora mi sorge un dubbio però: non è che magari è la cosa più preziosa che ci sia stata donata perchè è l'unica che ci è stata donata? Cos'altro ho, per nascita, se non la sola vita? D'altronde è questo che significa nascita: prendere vita. Vorrei quindi che la natura ci donasse anche un bel cappello quando nasciamo. Così potremmo finalmente sostenere senza problemi che la vita è la cosa più preziosa che ci ha donato. Al momento, è solo l'unica.

lunedì 18 febbraio 2008

Colto in fallo

Quando si entra della fase adolescenziale, per ogni essere umano di genere maschile diventa un fattore di prima necessità fare esperimenti di tipo fisico/anatomico sul proprio pirificchio. Nessun'altra attività interesserà mai nell'intero corso della vita come questi esperimenti umidi. Ovviamente grazie a queste necessità l'industria pornografica guadagna fior di miliardi, specie da quando la diffusione di internet è diventata capillare e le famiglie hanno smesso di abilitare il filtro famiglia. Fatto sta che i giovano d'oggi passano più tempo davanti ad un computer a sperimentare la massima frizione sostenibile piuttosto che dedicarsi ad altre attività, che so, andare con gli Scout. Ok, forse ho sbagliato esempio ma il concetto di base è trapelato. A causa di queste abitudini si sono venute a creare nuove situazioni altamente imbarazzanti di genitori che piombano in camera dei figli e li trovano col pene in mano o con la webcam infilata nella vagina. Sono situazione nelle quali uno come me morirebbe. Anche il solo pensarci mi fa rabbrividire.

Mamma di Injo entra in camera di Injo.
Mamma di Injo: Cosa stai facendo?
Injo: Avevo prurito.
Mamma di Injo: E quel sito aperto?
Injo: Sarà un pop-up.

Con mia mamma non funzionerebbe mai. Non sa cosa sia un pop-up. Per questo ho detto no alla pornografia. E non agli esperimenti di meccanica biologica quando c'è qualcuno nel raggio di 100 metri. Tutto questo per dire che fare i genitori oggi è molto più difficile che un tempo. Una volta quattro sculacciate, due cinchiate e via, tutto si risolveva. Le ragazze dovevano fidanzarsi solo dopo i vent'anni. Se il padre era d'accordo, ovviamente. Oggi invece i figli non rispettano i genitori e se questi dicono qualcosa, questi fanno esattamente il contrario.

Babbo: Tu stasera non esci!
Figlio: E invece esco.
Figlio esce.

Babbo: Tu stasera esci!
Figlio: Ok.
Figlio esce.

Sono però abbastanza intelligenti da capire la psicologia inversa. Insomma, un casino. Se mai avrò un figlio sarò ben lieto di passarvelo in consegna. Per ora non c'è rischio, per fortuna. Gli esperimenti di meccanica biologica sono sicuri, da questo punto di vista.

domenica 17 febbraio 2008

Sbotta la risposta

Uno dei miei difetti è la mancata prontezza di riflessi e di risposta. Sarà dovuto alla mia carenza di rapporti umani ma è così, se qualcuno mi fa una domanda che non mi aspetto non so come rispondere. Per sopperire a questa mancanza ho provato a rispondere in modo istintivo ed impulsivo. E' superfluo dire che le cose sono solo peggiorate. Tanto per fare un esempio: a Bologna per evitare che la miriade di punkabbestia che infesta le vie cittadine inzozzino tutto è proibito bere alcolici per strada. La sera (non una sera, la sera) che mi faccio una birretta con qualche personaggio conosciuto per caso vengo informato di questa norma. Abbiamo però acquistato le birrette da un pizzaiolo pakistano (ci siamo spostati dalla parte opposta della città per risparmiare 15 centesimi) che ha una pizzeria minuscola che incredibilmente puzza di fritto. E' impensabile rimanere li a goderci l'acquisto quindi decidiamo di uscire. Guardinghi usciamo con l'intenzione di sederci sui gradini di fronte al negozio e non appena mettiamo piede fuori con le bottiglie in mano passa di li una volante della polizia che si ferma col finestrino abbassato. Qui si è dimostrata fallimentare la mia strategia di risposta istintiva.

Poliziotto: Dove andate con quelle birre?
Injo: (con la birra stretta in mano): Quali birre?

Di buono c'è che, quando colui con cui ti rapporti non si aspetta niente, la cosa viene più facile. Basti pensare all'immensa mole di barboni e drogati che chiedono i soldi in stazione. Si, quelli che ti propinano le scuse più strane (Devo comprarmi un biglietto, sono appena uscito di prigione, ho fame, devo comprarmi la droga) per avere qualche euro. Che serve per la droga, immancabilmente. Con questi personaggi è molto più facile rispondere in maniera istintiva perchè sono tanto abituati a ricevere dei rifiuti che non ci fanno più caso. Anzi, più la scusa per non dargli i soldi è assurda più si divertono.

Cruda realtà:

Injo acquista un biglietto e mette in tasca il resto. Barbone si avvicina.
Barbone: Mi daresti alcuni di quegli spiccioli?
Injo: No. Sono avido.

Contropiede:

Barbone si avvicina.
Injo: Avresti mica qualche spicciolo?
Barbone: ...
Injo: Stronzo egoista.

Fraintendimento:

Barbona tocca il culo a Injo sull'autobus. Injo la guarda, lei sorride. Injo scende dall'autobus ma la donna scappa via. Qualche minuto più tardi Injo si rende conto che gl iha fregato il portafogli.

Eta Beta:

Barbone si avvicina.
Barbone: Avresti una moneta? Devo fare il biglietto.
Injo estrae un biglietto vergine e lo porge al barbone.
Injo: Ecco, buon uomo.
Barbone: Grazie. Ehm, mica avresti una moneta. Sai, ho fame.
Injo estrae dallo zaino un panino salame e formaggio e lo porge al barbone.
Injo: Non è tanto ma dovrebbe bastare a sfamarti.
Barbone (amareggiato): Grazie.
Silenzio.
Barbone: Senti, avresti mica della droga?

Salvezza:

Barbone (vaneggiando): Mi daresti qualche moneta prima della fine del mondo? Salverò la tua anima.
Injo: Oh gesù.
Barbone: Gesù non ti salverà di certo.
Injo: Ovvio. Tieni questa moneta.
Barbone: Grazie tante, me ne ricorderò.
Si accende una sfera luminosa e il barbone svanisce al suo interno.

sabato 16 febbraio 2008

Dio è monotono

Ipotesi: Supponiamo per ipotesi che Dio esista.

Teorema: Dio è monotono.

Dimostrazione: Consideriamo l'equilibrio energetico di tutto l'Universo. Il bilanciamento tra il bene (Dio) e il male (tutti gli altri) al momento della creazione doveva essere a favore del bene. Qualche istante più tardi, visto che nell'Universo non c'era niente e nessuno, la logica ha portato i due schieramenti ad un 50:50. Siccome però non tutto il male vien per nuocere significa che l'ago della bilancia ha iniziato nuovamente a pendere dalla parte del bene. Finchè ci sarà del male, parte di questo non nuocerà e andrà ad infoltire il bene che, sempre più lentamente, si accosterà all'asintoto orizzontale sul valore del 100% di bene. Quindi il bene va in crescendo sempre più, ovvero Dio è monotono.

Corollario: Oltre ad essere monotono è anche noioso.

Dimostrazione: Tautologico.

venerdì 15 febbraio 2008

M'illumino di meno

L'Italia dipende quasi interamente dai paesi esteri per il fabbisogno energetico. Praticamente è come mandare un astronauta nello spazio e fargli pagare l'ossigeno: ne ha bisogno e lo pagherà a qualsiasi prezzo. Pensate se un giorno Sarkozy litiga con la sua cara mogliettina e per fare uno sgarbo all'Italia alza i prezzi alle stelle. Saremmo fregati. Poi ci sono gli ambientalisti che si infervorano contro l'energia nucleare. Ma alla fine della giornata anche loro accendono la luce per non sbattere le ginocchia contro gli angoli della casa. Costruire nuove centrali e renderle operative richiede spese e tempi impensabili quindi, come risolvere il problema? Semplice, si sfrutta un altro problema e si risolvono entrambi. Avete presente il sovraffollamento delle carceri? Quello che tutti pensavano fosse un'idea geniale risolvere semplicemente facendo uscire alcuni condannati in modo randomizzato? Ecco. Prendiamo tutti gli ergastolani e quelli condannati per reati gravi e li facciamo salire sulla cyclette, una per uno, a pedalare per 12 ore invece di poltrire in cella. Infatti per loro quella è una vacanza; vitto e alloggio gratis, un giardino, palestra, biblioteca, un paradiso. Se dovessi navigare in cattive acque, un giorno, credo che commetterei un crimine tipo lo spaccio di droga. Mi farei una telefonata anonima ai miei danni e mi farei beccare, chessò, con sei chili di roba. Tanto per essere sicuro di beccare l'ergastolo. Sarebbe troppo facile poltrire. Invece no, tutti i condannati vanno in cyclette a generare energia per l'Italia. Sarà poca ma è sempre qualcosa. Finalmente potrei tenere acceso il led del televisore senza sentirmi in colpa. Inoltre, vedrai che quando i condannati termineranno di scontare la pena ci penseranno un bel po' di volte prima di rischiare di tornare dentro un'altra volta. Per gli ergastolani, beh, possa Dio avere pietà della loro anima. Sempre che esista. Dio, non l'anima.

PS: Mentre scrivevo questo messaggio è andata via la luce e l'ho dovuto ricominciare da capo.

giovedì 14 febbraio 2008

Amor vitreo

San Valentino, una festività di dubbia utilità. L'unico giorno in cui i non accoppiati vorrebbero esserlo per esibirsi nell'atto riproduttivo e in cui gli accoppiati vorrebbero non esserlo per non spendere inutilmente degli euro. In ambo i casi una tristezza immane.

Io, dal canto mio, amo quest'oggi perchè segna la fine della sessione degli esami.

Breve ma efficace.

mercoledì 13 febbraio 2008

In crescendo

Solo ieri ci si divertiva per giornate intere al campetto di fronte a casa mia. Due porte costruite alla bell'e meglio, un terreno pieno di buche e qualche arbusto sulle linee del campo. Da fare invidia alla Compagnia dei Celestini. In un campo da calcetto approssimato si arrivava a giocare in venticinque per volta nelle giornate di punta estive con squadre equilibrate sul "tu sei più grande", "tu sei più veloce", "tu sei una merda". Ma si, facciamo un 8 contro 17. Le partite finivano con punteggi improbabili ma l'importante era divertirsi e sudare come porci fino alla notte quando dovevamo portarci le torce per trovare la palla che rotolava nell'erba. E dovevamo litigare coi classici vecchi rompipalle che non volevano che ci infilassimo nei loro garage quando facevamo le grandi partite di nascondino o guardie e ladri. Si correva per tutto il quartiere e a fine giornata non sentivi più le gambe. Dove cazzo credi di andare, sei uscito dalla zona di gioco. Non è vero. Ma si, sei in autostrada. Si, ci si divertiva in un mondo che sembrava eterno. Poi, lentamente, crescendo, ci si perde di vista. Succede sempre così, non si mantengono mai le promesse fatte da bambino, ciò che sembra importante sfuma e svanisce. C'è chi ha scoperto i piaceri della droga, chi quelli dell'alcol, chi quelli del seguire ogni moda, chi ha scoperto i piaceri della droga, chi quello del passare ogni ora libera chiuso in un umido buco affollato ad ascoltare musica elettronica ripetitiva, chi ha scoperto i piaceri della droga (si, sono in tanti ad aver scoperto i piaceri della droga). Quando ripenso a quei giorni felici e spensierati mi sale il cuore in gola. Ora invece devo pensare a tenermi al passo con gli esami, correre dietro ai treni, imparare a destreggiarmi con tutte quelle sigle di INPS, ICI, LOL e tutte le altre. Non ce la posso fare. Vorrei asportarmi il cervello e impiantarlo in un bambino, rivivere con il senno di poi il mio passato. Magari cambiando qualcosa qua e la, tanto per non rifare tutto ugualmente. Anche se, in fondo, se avessi la possibilità di cambiare qualcosa del mio passato, non lo farei, in linea di massima mi piace il mio presente. E' orrendo, ma è profondamente mio.

No, non lo cambierei per nulla al mondo.

O forse si.

martedì 12 febbraio 2008

Piselli s.p.a.

E' un po' di tempo che quando cala la sera mi cresce la depressione. La sento che mi mangia il cervello, scava come una forma tumorale ma non mantiene la sua promessa di morte. Divento poetico. E triste. E gentile. Tutto ciò non va bene. Mi sorprendo a ciondolare con la bocca aperta davanti al monitor del computer guardando lo sfondo del desktop. Cerco di tirarmi su leggendo qualcosa o facendomi la canonica capatina in bagno. Niente. Cerco di ascoltare musica ma finisco sempre su canzoni deprimenti. Cerco di avviare qualcosa di veloce che possa distrarmi ma il player si blocca, non c'è via d'uscita. Mi sento strano, c'è qualcosa che non va come dovrebbe. Neanche isolarmi nel buio sul letto funziona. Mi sento come la principessa sul pisello, scontenta ma incapace di trovare quello che la disturba. Beh, voglio proprio sapere di chi è questo pisello e spero che se lo venga a riprendere. Nel frattempo ne approfitto per non studiare per gli esami che dovrò sostenere nel prossimi giorni e ne approfitto per non fare niente che possa avere la benchè minima utilità. Se qualcuno istituisce il premio sul metodo più efficace di bruciare giornate intere sarò ben felice di mostrare il mio pisello. Magari lo brevetto. Lo distribuisco in confezioni colorate e ognuno potrà comprare il pisello che preferisce, da quello per sentirsi depressi a quello per sentirsi inutili. Ci sono piselli e piselli, in effetti.

Si, devo brevettarlo. Insieme alla confutazione dell'esistenza di Dio.

venerdì 8 febbraio 2008

Ignominia ignobile ignoranza

Oggi mi sono tuffato a dorso sul divano pronto a farmi un Sudoku quando col culo ho schiacciato il telecomando e la televisione si è accesa su Uomini e Donne. Osservando le dinamiche ho capito che funziona tipo il mercato del bestiame. L'acquirente si siede sul trono e Maria de Filippi gli presenta tutte le vacche disponibili. Alla fine lui ne sceglie una con al quale dar sollazzo ai propri organi genitali. Ovviamente tutti sono più abbronzati degli africani e più firmati delle petizioni di Beppe Grillo, quel genere di persone che passa costantemente la pubblicità e la moda. Mi chiedo che futuro ci possa essere con della gente così ignorante. Sta gente (e tutti i giovani idioti che gli vanno dietro) non leggono un libro e non si vedono un film se non compaiono almeno un paio di tette ogni dieci minuti. Sono tutti fascisti, tranne quelli che sono comunisti. Perchè se non sei fascista, allora sei per forza comunista. I giovani che vandalizzano le scuole e fanno i bulletti, quelli che sono così animali da fare violenze di gruppo su ragazzine indifese e riescono a non farsi beccare. Se non dopo che hanno passato il video dell'atto ripreso col cellulare all'ultima moda a tutti gli amici. E non sono mai gli amici a denunciarli, non sia mai che ce ne sia uno con dei neuroni. No. Mai. Giovani che seguono interessati il Grande Fratello, l'Isola dei Famosi, The O.C. e tutte quelle vaccate così distanti dal mondo che convincono le loro fragili menti che il mondo sia davvero a quel modo. Giovani che si chiudono nelle discoteche per ore, settecento in uno sgabuzzino a muoversi e sudare e strusciarsi al caldo umido pregno di puzza di fumo e alcol e ascelle. Gente che si impasticca, fuma il possibile e l'impossibile, beve a canna alcolici finchè non cadono in stato comatoso. Fa figo, bere tanto. Sapete cosa dico a questi giovinotti? In culo a voi. In culo ai vestiti firmati, alle sfilate di moda, agli ultras, alla musica commerciale, alle discoteche ed all'alcol e alle pillole che vi trafficano dentro. Possiate crepare tutti coi vostri cervelli bruciati. Siete il futuro e non sapete guardare ad un palmo dal naso. Se si va ad intervistare i frequentanti agli ultimi anni di liceo questi non sanno chi è il Presidente della Repubblica, non sanno che la Luna è coinvolta nelle maree, non sanno cuocersi un piatto di pasta. Ma sanno perfettamente come va la Juve quest'anno. Dai, che si vince lo scudetto. L'ignoranza c'era anche una volta, è vero. La generazione dei miei nonni e bisnonni ha però fatto le due guerre e di certo non se la passavano granchè bene. La generazione dei miei genitori è quella di un popolo italiano uscente da uno stato non proprio florido, di soldi ce n'erano pochi e si preferiva lavorare allo studiare. Ma qual'è la scusa di questa generazione? Non ho potuto informarmi perchè dovevo sapere chi usciva dalla Casa? Spero solo che qualcosa di grosso accada e spazzi via tutta l'idiozia della generazione nuova. Che ne so, un grande raduno mondiale di moda e Techno al quale succede una terribile disgrazia e non sopravvive nessuno. Ahimè, si deve andare avanti. Intanto abbiamo purificato le nuove generazioni dall'ignoranza più totale. Per quelle vecchie non ci si può fare più niente, ormai.

Mamma di Injo (con cruciverba): Sai mica chi era l'astronomo della Grecia antica che calcolò la durata dell'anno?
Injo: No.
Mamma di Injo: Mmmh. Era mica Galileo?

giovedì 7 febbraio 2008

I medici lo sconsigliano

Oggi sono andato a dare l'esame scritto di Geometria. Partendo dal presupposto che mai l'avrei passato sono andato prendendola con estrema filosofia. Sono arrivato e mi sono seduto in seconda fila senza salutare nessuno e senza guardare nessuno. Ho appoggiato la fronte sul banco ed ho atteso la consegna dei compiti. Come da previsione, gli esercizi non sapevo farli. Sapevo esattamente ciò che era da fare ma non avevo gli strumenti tecnici per farlo. Ho buttato giù qualche appunto senza sforzarmi troppo, ho sparato qua e la qualche teorema e via. Ho lasciato qualche indicazione generale per la risoluzione dei problemi più ostici del tipo "ora basta trovare il piano perpendicolare passante per il punto A e il gioco è fatto". Tanto per dimostrare che non è vero che non so proprio niente. Dopo tre ore di compito ho consegnato e sono scappato via dal dipartimento. Sono andato ad infilarmi in libreria dove faceva un caldo tropicale in confronto all'ambiente esterno. Ho espulso qualcosa come un boccale di secrezioni sudoripare. Mi sono aggirato per una mezz'oretta nei vari reparti, guardavo disinteressatamente qualche libro. Ne ho approfittato per cercare L'Edda ma ovviamente non l'ho trovato. Quindi ho deciso di aiutare i poveri commessi spostando le Bibbie al reparto fantasy. Dopo circa mezz'ora che trafficavo con i libri ho notato che un paio di commessi avevano iniziato a seguirmi guardandomi male. Era ora di andare. Sono tornato in appartamento ed ero solo. E non c'era cibo. Ho raccattato una scatoletta di tonno dal fondo della dispensa e me la sono svuotata in gola direttamente. Poi qualche biscotto al cioccolato ha concluso il pranzo. Pennichella finale sul divanetto del salotto. Mi sono risvegliato in tempo per prendere il treno. Me ne sono tornato a casa e scopro di essermi beccato il mal di gola. Nominando il nome di Dio invano, ma non troppo, decido che ci vuole qualcosa di fresco. Una coca da un litro e mezzo fa al caso mio. Me la scolo senza ritegno e mi viene una panza piena di gas. Ora è meglio che vada a stendermi.

lunedì 4 febbraio 2008

The Injo Show

Guardando qualche film in giro ho notato gli enormi divari che ci sono tra le diverse produzioni. Dall'azione sempre e comunque americana alla depressione inutile francese, dagli italiani sempre idioti ai giapponesi che si commentano da soli. Quindi ho pensato: come sarebbe il film della mia vita? Ho pensato quindi a come poter riassumere la mia vita in qualche punto:

. Nasco.
. Studio.
. Ci provo con la ragazza che mi piace.
. Questa non ha il benchè minimo interesse.
. Mi laureo a voti alti ma non ottimi.
. Divento professore in una scuola di provincia.
. Vengo investito da una macchina.
. Muoio.

Si, questa sarebbe una vita ideale. Pacata, senza sbalzi, senza troppe pretese ma soddisfacente. E con una fine veloce ed indolore. Quindi ho mandato la sceneggiatura della mia vita a diversi registi di diverse nazionalità e dopo qualche settimana mi sono tornati indietro con i loro appunti. Erano tutti interessatissimi a riprodurre la mia vita per il grande schermo a patto di qualche lieve modifica.

Film Tedesco:

. Injo nasce. Fuori c'è il sole. Quando il padre riceve la notizia al cellulare offre da bere a tutti quelli presenti nel bar.
. Iniziano le lezioni universitarie ma Injo cade nella droga. Il padre, scoperta la faccenda, lo risolleva e lo aiuta.
. Injo ci prova con una ragazza tossicodipendente. Ci ricasca,
. La ragazza si concede solo sotto dosi equine di sostanze. Injo non ci stà, vuole dire basta alla droga. La ragazza lo molla. Muore di overdose giorni dopo.
. Laurea. Voti mediocri, Injo si ubriaca piangendo la morte della ragazza avvenuta ormai sei anni prima.
. Nonostante la laurea scadente Injo si trova a lavorare per la polizia.
. Durante un inseguimento in autostrada contromano il sigaro di Injo gli cade tra le gambe e, distraendosi, Injo tampona un'auto. La sua volante fa una piroetta in aria e si schianta contro un Tir di boccali da birra.
. Morte. Campo lungo. Primi piani delle lacrime. Ancora campo lungo di un cimitero di plastica. Il suo collega poliziotto catturerà il criminale e lo consegnerà alla giustizia resistendo al desiderio di vendetta e piangendo l'amico deceduto.

Film Francese:

. Injo nasce lentamente in una giornata uggiosa. Fuori piove. Il padre si fuma una sigaretta in sala parto.
. Lezioni frequentate in una scuola nei pressi di Parigi. Da ogni finestra si vede sempre ed immancabilmente la Torre Eiffel.
. Injo ci prova con la ragazza che gli piace. La porta in un ristorante francese, i due bevono vino ed hanno una brillante conversazione.
. I due si baciano. Alla francese. Poi ognuno per la propria strada.
. Laurea a pieni voti. Fuori piove.
. Injo diventa professore con borsetta di cuoio, barbetta ed utilitaria. Nascono problemi di alcolismo, beve vino ad oltranza.
. Cirrosi epatica. Il fegato si autodistrugge e Injo viene trovato a casa sua, riverso sul divano con la schiuma alla bocca. Fuori piove. La Tv, accesa, non prende alcun canale.
. Primo piano del cadavere mentre passano i ringraziamenti. Sullo sfondo una canzone pop in francese che demolisce il pathos della scena.

Film Americano:

. Injo nasce in una famiglia altolocata. Il padre segue il parto via webcam dal suo ufficio.
. Iniziano gli studi nel college più prestigioso degli states. Ottimi voti.
. Injo ci prova con la ragazza che gli piace. La porta fuori a cena in limousine e vestiti firmati nel ristorante più caro della zona.
. La serata si conclude in sesso occasionale ma soddisfacente. Injo si fa tutto il resto del reparto femminile del complesso scolatico composto da strafighe. Poi si fa pure la professoressa di Geometria.
. Injo si laurea a pieni voti. Lancia il cappellino ma non è felice. Nel pubblico c'è una sedia vuota, quella di suo padre.
. Anno sabbatico, Injo va in Europa a cazzeggiare. Quando torna il padre è morto di infarto sul lavoro.
. Injo viene coinvolto in un incidente stradale. La sua auto sbatte sul marciapiede e si ribalta. Esplode in fuoco e fiamme. Altre decine di auto rimangono coinvolte nell'incidente e tutte esplodono.
. Injo muore. Camere in dissolvenza, canzone punk rock per dare enfasi alla cosa.

Film Italiano:

. Injo nasce nel dolore. La famiglia non ha un soldo ma quando nasce si fa grande festa.
. Per pagarsi gli studi lavora nell'officina di papà di giorno, fa il pizzaiolo di notte e non studia. Gli studi vanno brillantemente.
. Injo ci prova con la ragazza che gli piace. E' di Napoli. Si mangia una pizza e si va in discoteca.
. Lei si ubriaca oltremodo, Injo si droga. I due fanno sesso folle nel vicolo dietro al locale ma il giorno dopo nessuno dei due se ne ricorda. Non ricordano nemmeno che si conoscono. Non si vedono mai più.
. Il giorno della laurea è festa grande e vengono parenti da tutto il mondo. Due o trecento persone, per capirsi. Il giorno dopo il padre di Injo muore.
. Injo diventa un grande matematico e segurà interessanti studi all'università. La ragazza conosciuta era rimasta incinta, torna col bambino. La ragazza e Injo si sposano e vivono felici.
. Injo muore di cancro ai polmoni per il troppo fumare ma solo quando è troppo vecchio perchè qualcuno se ne possa dispiacere oltremodo.
. Titoli di coda su canzonetta neomelodica.

Film Indiano:

. Injo nasce. E' l'ultimo di una serie non ben precisata di fratelli tra scappati, rubati, venduti e dispersi.
. Iniziano le elementari ma Injo vede che lo studio non fa per lui. Arrotonda rubando portafogli ai turisti europei.
. Injo ha addocchiato una ragazza carina ma la sua famiglia ha deciso che dovrà sposarsi con Shubha, la ragazza cannone.
. I due si sposano e hanno il primo rapporto sessuale. Injo ha 13 anni, Shubha 11. Tutti ballano al matrimonio e tutto va avanti per giorni.
. Injo trova un impiego come venditore di tappeti. Poi come vasaio. Poi torna a scippare i turisti.
. Shubha si prostituisce per arrotondare. A 20 anni i due hanno 5 figli.
. Injo trova Shubha con l'amante e lo sfida ad un duello con la sciabola. Injo viene sconfitto. Shubha, l'amante ed altre comparse ballano e danzano per tutta la notte.
. Un elefante sullo sfondo e Injo buttato in una fossa comune. Sullo sfondo l'India intera balla.

Film Orientale:

. Injo nasce. E' il quinto figlio della famiglia.
. Injo tenta gli studi ma viene bocciato all'asilo nido. Quindi inizia a lavorare nelle risaie.
. Conosce una mondina che gli piace. Gli offre la sua porzione giornaliera di riso e i due fanno amicizia.
. La ragazza pratica la fellatio. Injo è contentissimo, ha una porzione di riso al giorno e sesso orale a volontà.
. Arriva la promozione. Injo diventa padrone della risaia. La Yakuza fa l'occhiolino a Injo e questo annuisce.
. Injo gestisce bene la propria attività pagando il pizzo alla mafia giapponese. Poi un giorno fallisce e non può più pagare.
. La Yakuza lo uccide e mette a capo del terreno un altro uomo. La ragazza si dispera e vedrà da quel giorno il suo fantasma in ogni dove.
. Il funerale è ripreso da un'angolazione innaturale piegata di 45° dall'alto con l'effetto china.

Film Russo:

. Injo nasce. Il padre lo accarezza amorevolmente poi si beve una damigiana di Whisky.
. Injo si arruola all'accademia militare. Sembra brillante negli studi ma poco affine a sparare. Il padre è deluso e picchia la moglie.
. Mentre beve in un bar Injo conosce un'infermiera dell'esercito brutta e vecchia. Le offre della vodka.
. Lei le offre il suo corpo. Fanno sesso gelido ed appena sufficiente. Injo se ne torna al bar a bere.
. Injo è definitivamente parte dell'esercito. Indossa il suo colbacco e se ne va a bere per festeggiare.
. Carriera militare mediocre. Injo aiuta il comunismo a regnare sovrano cercando di convincere i ribelli a cambiare idea. Col fucile.
. Injo viene ammazzato da un soldato dissidente. Il corpo di Injo cade morto nella neve.
. Inquadratura dall'alto, la telecamera si allontana ruotando. Musica folk di sottofondo. Messaggi subliminali tra i fotogrammi "Il Comunismo è il bene".

domenica 3 febbraio 2008

Peccato, ho beccato i tuoi peccati.

Sembra che il Papa non possa fare a meno di lanciare qua e la una cagata, ogni tanto. Almeno quello di prima non ce la faceva a parlare e le diceva a bassa voce, così non si sentivano. Questo invece ha pure l'accento tedesco che mette in risalto ogni parola di suoi discorsi. Qualche tempo fa se ne è uscito con una cosa del tipo che "la scienza non è criterio del bene". L'ho trovato sull'Ansa, tanto per dire. Ora, siccome spero di essere un futuro scienziato, o almeno laureato in laurea scientifica, mi sento chiamato in causa. Visto che il Papa stuzzica la scienza, ora la scienza (rappresentata da me) stuzzicherà il Papa. Quando il Santo Padre leggerà questo post, se vorrà potrà tranquillamente lasciarmi un commento.

Parliamo dei sette peccati capitali. Ricordiamoli un momento, visto che ogni volta che li dobbiamo elencare alla fine ne manca sempre uno: Gola, Ira, Accidia, Lussuria, Superbia, Avarizia ed Invidia. Vediamo come si comporta il Papa in relazione a questi.

Gola:

Allora, leggendo libri di storia e vedendo immagini in giro ho sempre avuto la stessa immagine del Papa, ovvero un vecchio bonaccione vestito in modo bizzarro che ama salutare. E con una bella pancia. Certamente una pancia così non si mette su da sola, lo so per esperienza. E, una volta per tutta, no, le ossa grosse non esistono. Quindi, a mio avviso, il Papa ci da giù coi manicaretti. O, vista la sua origine, con wurstel e crauti.


Avarizia:

L'abito non fa il monaco ma il Papa forse si. Va in giro con un vestito (nel vestito sono compresi anelli e ammennicoli vari, fanno parte della divisa) che da solo basterebbe a sanare il buco dell'economia italiana. Senza parlare poi delle proprietà della Chiesa che anche solo una piccola parte, se ben investita, potrebbe risollevare le sorti del continente africano. Ma no, meglio tenersi gli anelli, cosa ce ne facciamo di quelli. Sono dei negri, per giunta.

Giù le mani, scroccone!

Invidia:

Giovanni Paolo II fu un Papa particolarmente amato anche grazie alla pena suscitata nel prossimo, visto come si era ridotto negli ultimi anni. Questo dev'essere uno scoglio da superare non da poco per Ratzinger, è come andare interrogato dopo il secchione di turno o cercare di fare sesso con la propria ragazza dopo aver visto un film porno. E' inutile, per quanto ci si possa sforzare non regge il confronto. Probabilmente a Benedetto XVI rode di brutto ma riesce a non darlo a vedere. Non più di tanto. Ma la sua invidia era addirittura precedente, già da tanto si preparava a sostituire il caro Giovanni Paolo II. Della serie "quando sarò Papa io, te la faro vedere". Grazie al cazzo. L'altro è morto.


Superbia:

La superbia è il peccato di coloro che si credono superiori agli altri in tutto per tutto e che fanno pesare la propria posizione ai sottoposti. Dunque, prendiamo in considerazione il Papa. E' il capo della Chiesa. Si considera infallibile. Le uniche volte che passa in mezzo alla folla lo fa su un piedistallo mobile, dentro una gabbia di vetro. Può sembrare una similitudine alle spogliarelliste negli strip club ma effettivamente la papamobile non è altro che quello. Ah, non dimentichiamo che sta su un palcoscenico altissimo tutto agghindato davanti ad una folla immensa. E pretende che tutti seguano ciò che dice. Il verdetto è: colpevole.


Lussuria:

L'essere umano è un animale. L'animale come essere vivente ha alcune caratteristiche imprescindibili: nasce e muore sicuramente. Ha bisogno di nutrirsi ed espellere scorie. Ed ha necessità di riprodursi. Ora, volete farmi credere che questo caro vecchietto non ha mai preso in mano il suo gingillo per tutta la sua (lunga) vita? A reprimere certi istinti accadono cose spiacevoli, basta solo pensare a quanti preti sono stati beccati con le mani nei pantaloni dei ragazzini. Quindi il Papa deve avere qualche tipo di sfogo. Magari a settant'anni suonati no, ma prima sicuramente si. E' scientificamente provato che ammazzarsi di pippe non rende ciechi. Ma nulla è stato detto circa l'apparizione di occhiaie. Le immagini si commentano da sole.


Bene, cinque su sette. Non è una buona cosa. In fondo lui dovrebbe essere l'emissario di Dio, colui che fa da tramite tra il vecchio supremo lassù e la gente comune. Vediamo cos'ha da dire a sua discolpa.

Injo: Eminenza!
Papa: Salve a te, Injo.
Injo: Ho condotto una ricerca ed ho scoperto che lei è colpevole di ben cinque peccati capitali. Le va di parlarne?
Papa: Veramente stavo facendo la pennichella...
Injo: A quest'ora?
Papa: Si.
Injo: Aggiungiamo l'accidia allora. Siamo a sei su sette.
Papa: E con questo?
Injo: Non vuole parlarne?
Papa: Non mi interessano le tue sciocche baggianate ragazzo.
Injo: Ma come, sei peccati capitali su sette! Dovrebbe dare qualche spiegazione al popolo che la ascolta ogni domenica.
Papa (gridando): Io non devo alcuna spiegazione a nessuno, ragazzo!
Injo: Si è per caso adirato?
Papa: Certo, mi fai perdere le staffe!
Injo: Ira. E siamo a sette.
Papa: Ho vinto qualcosa?
Injo: La redenzione.

sabato 2 febbraio 2008

Non c'è titolo

Il titolo di un post è un po' come il nome di una persona. Non può esserci una persona senza nome come non può esserci un post senza titolo. Pensate ad una persona senza nome: come si fa a parlare di lei o anche solo a parlare con lei?

Amico di: Ehy!
Passante: Dici a me?
Amico di: No.
Passante: Dici a me allora?
Amico di: No, dico a.
Passante: A chi?
Amico di: A!
Passante: Mi prendi in giro?
Amico di: No, dico sul serio. Ora ve lo chiamo. !

Cioè, non si può proprio fare. Anche il povero Manzoni dovette usare un nome per identificare un personaggio senza nome (Innominato è un brutto nome ma pur sempre un nome). Una persona senza nome è come se non avesse genitori per dargli un cognome, come se non avesse una madre a dargli il nome. Una persona senza passato e senza futuro. Una persona fittizia, una persona vuota ed inutile. Sarebbe impossibile parlargli. Anche se fosse un genio, un grande filantropo, non gli si potrebbero dedicare vie e monumenti. Non potrebbe avere neanche un parcheggio privato effettivamente. Non potrebbe firmare assegni o contratti. Così un post senza titolo, come un uomo senza nome, è privo totalmente di significato. Il titolo è la vera essenza del post stesso. E' il titolo che salta all'occhio della gente, che viene letto per primo e che invoglia alla lettura, se il titolo non è presente il post non ha ragione di esistere. Anche se il post non dice niente di che, con un bel titolo risulterà ugualmente interessante. Proprio per questo non posso lasciare vuoto il campo Titolo del form di compilazione di questo post, altrimenti il post non avrebbe ragione d'essere. Anche se, nell'insieme, è più vuoto del vuoto.

Passante: Non avevi proprio niente da scrivere?
Injo: No.

venerdì 1 febbraio 2008

Logica divina

Consideriamo un essere inesistente e dimostriamone l'esistenza. Chiamiamolo Dio per comodità. Ora, questo Dio è il capo e l'origine di tutto. Godel nella sua dimostrazione di Dio considera Dio come colui avente tutte le proprietà positive. Ok. E la puzza dove la mettiamo? I foruncoli? La Lega Nord? Com'è facile intuire, gli assiomi di Godel sono sbagliati. Se Dio fosse esclusivamente positivo il mondo da lui creato non potrebbe avere proprietà negative. Quindi, se consideriamo Dio come l'intersezione di tutte le cose positive ed il Creato come un sottoinsieme di Dio (o un gruppo ciclico generato da Dio se fa più comodo) arriviamo ad una contraddizione. Bang.

Ora consideriamo invece che Dio è tutto ciò che conosciamo quindi anche le cose negative. Facciamo l'intersezione e qui finalmente troviamo Dio e il Creato suo sottoinsieme è quello in cui viviamo. Ok. Ora Dio non è in contraddizione logica ma non è detto che vi sia una tale intersezione. O magari l'intersezione è puramente casuale e ci è capitato il mondo li. Ora proviamo ad interpellare Dio e la sua onnipotenza.

Injo: Dio!
Dio: Si?
Injo: Voglio dimostrare la tua esistenza.
Dio: Ottimo.
Injo: Senti, tu hai creato il Creato giusto?
Dio: Completamente.
Injo: Ora, saresti in grado di creare un sasso enorme?
Dio: Ovvio.
Dio crea un grosso sasso.
Injo: Ora sollevalo.
Dio solleva il sasso.
Injo: Bene, hai molto potere. Ma siamo sicuri che questa sia onnipotenza?
Dio: Certamente!
Injo: Ok. Allora crea un sasso pesante, così pesante che neanche tu potrai alzarlo.
Dio: ...
Injo: Non puoi farlo?
Dio: Certo che posso.
Injo: Allora non sei onnipotente. Non puoi alzare il sasso.
Dio: Ma forse, pensandoci bene...
Injo: Se non puoi creare tale sasso, non sei ugualmente onnipotente.
Dio: ...
Injo: L'onnipotenza è contradditoria.

Bene, Dio non onnipotente. D'altronde però l'onnipotenza non fa parte del nostro mondo, non ne abbiamo esempi tangibili quindi il risultato ha utilità relativa.

Injo: Dio!
Dio: Eh.
Injo: Voglio dimostrare la tua esistenza.
Dio: Mh.
Injo: Senti, tu sei in grado di sapere tutto?
Dio: Certo, l'onniscenza è un altro dei miei poteri.
Injo: E come mai non sapevi che l'onnipotenza è utopica?
Dio: ...

Anche l'onniscenza l'abbiamo tolta di mezzo ma anche questa non esiste nel nostro mondo. Dobbiamo ora dimostrare che non esiste una caratteristica mancante a Dio ma presente nel nostro mondo. In questo mondo dimostreremo che Dio è nell'intersezione di tutte le cose del nostro mondo.

Injo: Dio!
Dio: Ancora tu.
Injo: Voglio dimostrare la tua esistenza.
Dio: Uff.
Injo: Voglio sapere se tu hai tutte le proprietà del Creato.
Dio: Puoi contarci.
Injo: Sei malvagio?
Dio (colpendo Injo con uno schiaffo): Si.
Injo: Sei buono?
Dio (regalando ad Injo un leccalecca): Si.
Injo: E com'è possibile, non sono opposti?
Dio: Io sono tutte le cose.
Injo: No, fermo. Quello lo dobbiamo dimostrare. Non posso prendere come assioma il risultato che voglio dimostrare, mica sono Godel.
Dio: Lui l'avevo convinto subito infatti.
Injo: Allora, come fai ad essere buono e malvagio? E vecchio e giovane? E maschio e femmina?
Dio: Ragazzo, non ho tempo da perdere con queste sciocchezze!
Injo: Accidenti!
Dio: Cosa?
Injo: Non hai tempo da perdere. Quindi non sei l'intersezione di tutte le cose.

Come vedete, Dio non è l'intersezione di tutte le cose del mondo. Quindi, prendendo per assioma che tutte le cose del mondo esistono (possiamo toccarle) significa che Dio ha solo alcune di queste cose. Quindi Dio è sottoinsieme del mondo.

Ovvero ce lo siamo inventato noi.